Più che in altri casi i remake dei film horror sono stati quasi sempre un fallimento. Non si esime da questo Nightmare in onda stasera su Italia 2.

Il cinema del terrore spesso ci ha messo di fronte a una lunga onda di sequel, remake, newquel e quant’altro, ma più di altri generi ha deluso sotto questo punto di vista. Oggi però vogliamo cercare di capire qual è il vero motivo dietro questo fallimento e cercare di dare una spiegazione a tutto quello di cui stiamo parlando.
Nightmare, Non aprite quella porta, Venerdì 13, Poltergeist, The Grudge e molti altri erano tanto attesi dal pubblico e dalla critica, ma si sono rivelati dei veri e proprio buchi nell’acqua. Una situazione difficile da gestire e che però ha dietro di sé delle spiegazioni chiare e facili da portare a in superficie.
Si tratta di un genere molto differente dagli altri, che ha peculiarità tutte sue e un pubblico molto affezionato. Proprio per questo è più facile gestire queste differenze e diventa importante e intuitivo andare ad approfondire un argomento molto interessante.
Remake horror, ecco perché sono sempre stati un fallimento
È difficile trovare un remake di un film horror che sia in grado di reggere il passo con ciò che l’ha preceduto. Spesso quelli che sono riusciti li possiamo considerare più sequel che remake propri, come nel caso di Candyman che è tornato circa vent’anni dopo ma più con una continuazione più che una rielaborazione.

Spesso il pubblico horror, una nicchia molto affezionata, vede e rivede questi film lungo il tempo e tende a idealizzare i personaggi. È impossibile immaginare, infatti, un Freddy Krueger differente da quello interpretato da Robert Englund. Risulta impossibile dimenticare il fatto che sia stato diretto da Wes Craven, con il suo stile ironico, e che oggi è scomparso e non può più partecipare al progetto.
Ma allora quali sono i trucchi per riuscire a girare un remake horror di successo? Uno dei pochi esempi che ci viene in mente e che ci fa pensare bene sotto questo punto di vista è legato a Halloween e per fare questo sia Rob Zombie che David Gordon Green sono partiti dai presupposti originali per fare l’opera loro. Che possano piacere o meno i loro film hanno maggiore senso di tanti scialbi remake dove si è pensato di poter sfruttare un’idea e portarla avanti in eterno.
Vedremo quello che accadrà nelle prossime stagioni, ma siamo sicuri che per nessuno sarà facile realizzare lavori di qualità.