Halloween, guida alla saga horror, Esclusiva Roberto Lasagna: “Dal rifacimento alla riedizione”

Halloween. Guida alla saga horror da John Carpenter a David Gordon Green è il nuovo libro curato da Roberto Lasagna e racconta la storia di Michael Myers.

Roberto Lasagna ci ha spiegato in esclusiva il significato di questo libro e tutte le emozioni che vi ruotano attorno, andiamo dunque a scoprire cosa ha detto.

michael myers e roberto lasagna
Halloween, guida alla saga horror, Esclusiva Roberto Lasagna: “Dal rifacimento alla riedizione” (YouMovies.it)

Halloween, come ha cambiato la storia del cinema horror il primo capitolo di John Carpenter?

Nel libro intitolato “Halloween. Guida alla saga horror da John Carpenter a David Gordon Green” ho voluto coinvolgere alcuni tra i maggiori esperti dell’universo Halloween con la convinzione che il film di John Carpenter del 1978 e i numerosi film che ne sono derivati abbiano affermato uno sguardo lucido e dolente influenzando il cinema horror e thriller ma ugualmente assorbendo influenze di altri film e contesti di cui si offre un resoconto dettagliato nel libro edito da Shatter, attraverso il racconto e l’analisi di tutti i film.

Dal rifacimento alla riedizione, dal sequel (che ha un finale alternativo) a reebot, con la saga di Halloween si fa costante il confronto con un universo e un personaggio, il killer Michael Myers, che rimane sostanzialmente se stesso pur con tratti ed elementi che si rincorrono e si mettono in discussione di film in film, alimentando la dimensione del dubbio e riportandoci alle atmosfere del miglior horror, alla mitologia dell’uomo nero, alle atmosfere di uno stile che il capostipite mai pensato da John Carpenter come il film d’avvio di una serie ha segnato portandoci nei territori dell’angoscia e della suspense. Halloween ha permesso di far comprendere come una buona idea e una visione lucida e ben controllata possa garantire un’esperienza immersiva, riscattando un universo cinematografico solitamente lontano dai bagliori del mainstream che tuttavia si è affermato anche attraverso Halloween – La notte delle streghe e i suoi numerosi “figli” dichiarando la sua proposta politica e la sua attenzione per una generazione di spettatori che si è potuta riflettere nel clima repressivo raffigurato sullo schermo.

Il terzo capitolo è l’unico totalmente slegato da Michael Myers, ma è un film interessante e sottovalutato. Cosa ne pensi?

Halloween III – Il signore della notte (1982) è un titolo da riscoprire, perché esce della logica del sequel e porta qualcosa di nuovo soffermandosi sulla manipolazione della società e permettendosi di essere sostanzialmente un corpo-flm che esula dai fatti di Michael Myers e, con un’attezione visiva di tutto rispetto (e un’eccellente fotografia) riesuma il gusto per un cinema horror ai confini con la fantascienza politica memore dei bagliori dei primi anni Settanta.

Lo scienziato pazzo e gli antroidi assassini avvicinano fondamentalmente due “spettri” cardine del cinema fantastico. Dopo la morte di Michael nel secondo capitolo, per i produttori John Carpenter (di cui abbiamo già parlato nel saggio di Trevisan) e Debra Hill si trattò del tentativo di fare qualcosa di differente aprendo la prospettiva di storie parallele, di antologie comunque ispitare alla mitologia di Halloween. Non ebbe successo me oggi è forse tra i titoli più eccentrici e in fase di rivalutazione.

Halloween dopo Halloween

Degli altri capitoli, prima dell’avvento di Rob Zombie, quale ti ha sorpreso di più e perché?

Molti titoli, anche i meno riusciti, presentano qualche sequenza significativa, qualche guizzo. E ti ringrazio per questa domanda perché a ripensarci il motivo più profondo per cui ho realizzato questo libro è proprio quello di invitare a riscoprire, anche tra i film minori, lampi di un cinema che ha nel film diretto da John Carpenter ma anche nei film successivi i suoi principali motivi ispiratori. Mi piacquero sia il secondo sia il terzo film degli anni Ottanta e oggi sono piuttosto incline a riconsiderare alcuni momenti dei film di Rob Zombie e David Gordon Green.

halloween libro
Halloween dopo Halloween (YouMovies.it)

Cosa ne pensi dei due capitoli di Rob Zombie?

Penso che il regista sia stato attento a non fare un semplice omaggio ma a comporre un dittico che come nel suo stile sia riuscito ad approcciarsi a un universo mitologico, a trattare Halloween come un testo da riqualificare in una cornice sanguinaria in cui il regista de La casa dei mille corpi trasmette atmosfere barbare e non si trattiene dal pedale del gore in linea con la sua musiclità selvaggia. Forse il secondo capitolo è quello che meglio esprime l’intenzione del regista ed è un omaggio a Laurie Straude.

E di David Gordon Green…?

Con David Gordon Green, Michael Myers ritorna ma non è quasi più una figura della notte (o della mente) come in Carpenter ma riafferma una quintessenza brutale e fisica, componendo con Laure Straude un binomio inscindibile. Gordon Green riporta alla tradizione, in fondo, e ha i suoi momenti migliori in una ritrovata suspense che si presenta nei toni di una trilogia in cui il terzo Hollywood Ends (2022) è probabilmente il gesto più artistico e radicale, dove il male cambia forma ma non scompare e avviene un passaggio di consegne. L’uomo nero, non meno di ieri, esiste e fa paura.

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