La saga di Madagascar è un prodotto innovativo e pieno di colpi di scena, sebbene sembra solo un lavoro per bambini in realtà nasconde l’amore per l’arte.
Per realizzare il primo capitolo, per esempio, è stato necessario impiegare una troupe di 240 persone che ha lavorato a ritmi serrati ottenendo un risultato decisamente interessante. Ma sapete che dietro c’è anche molta arte? Le persone più attente e appassionate si saranno resi conto della predominanza soprattutto nelle ambientazioni di lavori legati a pittori e fotografi contemporanei tra i più famosi della storia e in grado di rivivere tramite i gesti animati.
Soprattutto si tratta di Michael Sowa, John Register, Henri Rousseau e Alfred Stieglitz. Oggi vogliamo parlare un po’ più di questi artisti per cercare di farveli scoprire. Diventa dunque interessante spiegare qualcosa sulle loro carriere e cercare di approfondire alcuni discorsi che sono decisamente interessanti.
Per parlare degli artisti citati in Madagascar partiamo da Michael Sowa che è nato in Germania nel 1945 ed è maggiormente noto per i dipinti che solitamente hanno dei colori travolgenti e che vanno a essere impreziositi da uno studio dell’immagine surreale. Spesso ha raffigurato animali ed è diventato un artista molto citato visto che utilizzato per biglietti, cartoline e calendario con continuità in tutto il mondo.
John Register è nato a New York il 1° febbraio del 1939 ed è scomparso nel 1996 ancora molto giovane. È noto per uno stile molto differente dall’artista che lo precede. Le sue rappresentazioni sono spesso minimaliste e scarne e rappresentano in molte occasioni degli hotel e dei caffè. Si tratta di un artista in grado di impreziosire tutto con un tocco originale e il suo modo di fare che riesce ad andare decisamente oltre ogni immaginazione.
Henri Rousseau è un pittore francese vissuto tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. I suoi quadri si distinguono per un razionalismo evidente, ma anche con una serie di colori che riescono a emozionare e a raggiungere il cuore del pittore. La sua derivazione naif gli permette di arrivare a distinguersi con uno studio dell’immagine molto selvaggio ed estremo nonostante la sua razionalità.
Chiudiamo con Alfred Stieglitz anche lui vissuto tra Ottocento e Novecento e fotografo e gallerista americano. Rispetto agli altri è un fotografo e ha un modo di fare decisamente differente grazie a uno studio improntato sull’aver studiato a perfezione l’immagine e la sua luce e come si muovevano i protagonisti al suo interno.
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