Io Capitano è tratto da una storia vera, il racconto di quanto accaduto però è davvero molto più drammatico di quanto vedremo sullo schermo.

L’ultimo film di Matteo Garrone, al cinema nel settembre del 2023, è una piccola gemma che merita di essere rivista stasera quando lo vedremo in onda in prima serata su Rai 1. Ma lo sapevate che è tratto da una storia vera? La storia è quella di Seydou e Moussa, due adolescenti che da Dakar in Senegal decidono di intraprendere il viaggio della speranza per arrivare in Italia, le complicazioni sono davvero moltissimo così come i drammi che devono affrontare soprattutto in Libia.
La storia è raccontata attraverso gli occhi di diversi ragazzi che hanno raccontato quanto loro accaduto nel tragitto in Africa verso l’Italia. Un dramma che ogni anno porta a numerosi morti e che sembra essere impossibile da controllare.
Tra le testimonianze più importanti al film c’è quella di Ibrahima Lo, attivista e scrittore senegalese che arrivò in Italia da minorenne non accompagnato da adulti. Il regista, per fare un lavoro più preciso e puntuale, ha deciso di confrontarsi con chi questo dramma l’ha vissuto.
Chi è Ibrahima Lo che ha spirato Ibrahima Lo?
Ibrahima Lo è un giovane che ha ispirato il racconto di Matteo Garrone per il film Io Capitano che avremo la grande chance di rivedere in chiaro stasera su Rai 1. Questi ha pubblicato il libro Pane e acqua Dal Senegal all’Italia passando per la Libia.
Sul suo paese d’origine il ragazzo ha specificato: “È un paese che quando sono partito io aveva il problema della povertà, mentre ora è diventato anche un regime dittatoriale dove chi esprime dissenso viene arrestato e torturato o persino ucciso se ossa manifestare nelle piazze”.

Il ragazzo ha perso la mamma a 10 anni per un incidente stradale e successivamente si è trasferito dalla zia. Il padre, quando lui aveva 14 anni, ha perso il padre per il diabete ed è caduto anche in depressione.
A spronarlo verso l’Italia è stato il suo amico Mouhamed di tre anni più grande di lui, quando partono nessuno sapeva quale sarebbe stato il percorso. Nel 2016, la notte di Capodanno, i due decidono di salire su un autobus con uno zaino e pochissimi soldi per provare quest’avventura. Tra Niger, Libia e il Mediterraneo arriva a Bari. Ha raccontato inoltre di aver visto molto denaro sottratto in una situazione di grandissima difficoltà. La sua vita è stato altrettanto complicata e l’ha costretto ad affrontare anche diverse difficoltà nel lavoro dove ha sempre dato tutto.