Come è morto il marito di Valeria Fabrizio, la straordinaria storia d’amore con il noto cantante

Valeria Fabrizi è una delle attrici più note del panorama italiano, ma sapete come è morto suo marito? La straordinaria storia d’amore con il noto cantante.

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Come è morto il marito di Valeria Fabrizio, la straordinaria storia d’amore con il noto cantante (ANSA) YouMovies.it

L’artista è stata a lungo legata a Giovanni “Tata” Giacobetti, i due si sposarono il 2 aprile del 1964 quando lui era già un membro del Quartetto Cetra. Dal loro matrimonio nacque la figlia, Giorgia. Il matrimonio durò fino al 1988 quando improvvisamente l’artista morì per un infarto miocardico acuto. Aveva appena 66 anni e oggi riposa nel cimitero del Verano a Roma.

Tra di loro ci fu una splendida storia d’amore, ma anche una collaborazione professionale. Nel 1964 infatti Valeria debuttò in televisione al suo fianco nella commedia western musicale Non cantare, spara un lavoro che le permise di farsi notare quando era ancora giovanissima. Un film che di fatto apriva una carriera luminosa che va avanti ancora oggi tanti anni dopo.

Non cantare, spara andò in onda con la regia di Daniele D’Anza dal 4 maggio al 22 giugno del 1968 e ottenne un grandissimo successo proprio per la mescolanza di generi tra western, musical e commedia. C’erano tutti gli stereotipi dell’epoca e riuscirono a coinvolgere un pubblico davvero ampio. Ma scopriamo meglio chi era il marito della Fabrizi che dopo di lui non si è più sposata.

Il marito di Valeria Fabrizi, Giovanni “Tata” Giacobetti

Chi è il marito di Valeria Fabrizi? Giovanni “Tata” Giacobetti, membro del Quartetto Cetra, è un personaggio molto amato nel nostro paese e che ha raggiunto dei risultati straordinari dal punto di vista della musica. Un vero talento che forse oggi si ricorda fin troppo poco e che merita di essere riscoperto e rivalutato nell’attualità.

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Il marito di Valeria Fabrizi, Giovanni “Tata” Giacobetti (ANSA) YouMovies.it

Nato a Roma il 24 giugno del 1922 imparò da autodidatta, ancora molto giovane, a suonare il contrabbasso. All’epoca studiava scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma dove si esibiva anche come cantante durante delle serate goliardiche. Nel 1940 decise di dedicarsi completamente alla musica formando il Quartetto Egie che sarebbe diventato il Quartetto Cetra successivamente.

Oggi via via si sta perdendo l’importanza di questo straordinario gruppo, chiuso dal passare del tempo e non arrivato alle giovani generazioni. Sarebbe giusto ripescare le loro canzoni e ritornare ad ascoltarle perché oltre che buona musica avremo l’opportunità di riscoprire testi profondi, grandissima voglia di raggiungere risultati. E basterebbe che un giovane artista facesse una cover per riavere la possibilità di ammirare la bravura di un gruppo che non possiamo che amare e omaggiare.

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