Alessandro Borghese, Achille Lauro, lo chef: “Ho rischiato la vita davvero”

Alessandro Borghese e Achille Lauro, la storia dello chef che ha rischiato la vita, ecco cosa è accaduto al figlio di Barbara Bouchet.

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Alessandro Borghese, Achille Lauro, lo chef: “Ho rischiato la vita davvero” (ANSA) YouMovies.it

Il cuoco ha iniziato la sua carriera sulle navi da crociera, dopo aver conseguito il diploma all’American Overseas School of Rome. Fece parte dell’equipaggio della nave Achille Lauro, vivendo il tragico naufragio al largo della Somalia il 30 novembre del 1994 rimanendo per tre giorni su una scialuppa in mare aperto. Ma sulla storia di questo episodio ci ritorneremo successivamente.

Diverso tempo fa ne parlò a Verissimo da Silvia Toffanin, specificando: “La nave si era incendiata. La regola vuole che lo staff scenda per ultimo per abbandonare la nave. Ho rischiato la vita perché sono tornato in camerino per recuperare il walkman che mi avevano regalato i miei genitori, costavano 300mila lire. Siamo stati a mollo per tre giorni”. 

Un’esperienza che ha segnato Alessandro Borghese, lasciandolo senza parole facendolo entrare in una pagina nera della storia del paese. “Eravamo al largo della Somalia e c’è voluto tempo per recuperare 900 persone. Non avevo paura però, ero un esaltato di 18 anni. Mia madre aveva chiamato tutti, compreso il Presidente della Repubblica, per sapere che fine avevo fatto. Ma cosa accadde? Andiamo a scoprirlo.

Achille Lauro, cosa accadde?

L’Achille Lauro, dove ha vissuto una tragica esperienza Alessandro Borghese, era un transatlantico che inizialmente era stato varato come Willem Ruys e poi fu intitolato all’armatore Lauro che la comprò negli anni sessanta per trasformarla in una  nave da crociera.

Achille Lauro la nave
Achille Lauro, cosa accadde? (ANSA) YouMovies.it

Divenne tragicamente nota nel 1985 quando dopo un dirottamento naufragò nel 1994 per un incendio al largo della costa della Somalia. A bordo erano presenti 201 passeggeri e 344 uomini dell’equipaggio fu dirottata da un commando del Fronte per la Liberazione della Palestina. Dopo una prima trattativa diplomatica finita bene, gli Stati Uniti scoprirono che a bordo era stato ucciso Leon Klinghoffer, un cittadino statunitense, ebreo e paraplegico.

Alla fine fu escluso il recupero del relitto per via degli enormi costi dell’operazione visto che il corpo della barca versava a circa 5000 m metri di profondità.

Film e opera dedicati al fatto

Nel 1991 il compositore John Adams ispirò alla vicenda la sua opera La morte di Klinghoffer. Un anno prima invece il dirottamento fu raccontato ampiamente in un film per televisione dal titolo L’Achille Lauro – Viaggio nel terrore diretto da Alberto Negrin e con nel cast Burt Lancaster e Eva Marie Saint.

L’attore americano interpretò il difficile ruolo di Leon Klinghoffer riuscendo a trasmettere tutta la drammaticità dell’episodio con la sua forte espressività e il suo inconfondibile modo di fare.

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