Torniamo a parlare di Gole Ruggenti, il film di Pier Francesco Pingitore che all’inizio degli anni novanta affrontava la tematica di Sanremo e della corruzione.
Abbiamo ascoltato in esclusiva il noto papà del Bagaglino che ha spiegato alcuni particolari molto interessanti sul film e anche sul Festival.

Il maestro parte con un po’ di incredulità sulle scelte televisive di questa settimana: “Non capisco perché Mediaset non abbia mandato il film in questi giorni. È una parodia del Festival di Sanremo che tocca molti punti tuttora attuali e molto vicini alla realtà in una chiave ironica e comica”.
Un film che non ha mai citato il Festival di Sanremo in maniera diretta, ma che in maniera chiara si riferiva a questo. “Non abbiamo citato chiaramente il Festival perché non si poteva dire, si sarebbe andati incontro a problemi di natura legale. Dovevamo essere un pochino cauti. Ma è chiaro che sia una parodia del Festival. C’erano episodi che arieggiavano un po’ a quelli accaduti durante le conduzioni dei vari Festival. Non volevamo diffamarlo, era soltanto una parodia. Si diceva in forma comica e ironica una buona parte di verità”, aggiunge.
La corruzione nel mondo dello spettacolo
Le domande sulla corruzione nel mondo dello spettacolo hanno travolto anche la kermesse della musica italiana nel corso degli anni. E in Gole Ruggenti il maestro Pingitore ha riassunto tutto col personaggio di Arturo Panebianco, interpretato da un Maurizio Mattioli maiuscolo: “Non era ispirato a nessuno in particolare, ma un personaggio di mera fantasia. Era ispirato a tutto quello che si diceva intorno al Festival e che si dice anche attorno ad altre manifestazioni. Raccontava quanto di poco chiaro di fronte a certi eventi. Sanremo essendo la più grossa di tutte era percorsa da molte chiacchiere e mormorii”.

Quando chiediamo al maestro se secondo lui realmente esistono questi temi all’interno della kermesse della musica italiana, specifica: “Non so se ci sia mai stata corruzione al Festival, ma non credo anche perché ci sarebbero state delle inchieste. Credo piuttosto che ci fossero degli affari, chiamiamoli così, e una forte attività di trattative, di scambi, convincimenti essendo anche molto presenti certi personaggi che più o meno esercitavano tante mediazioni“.
Chi è Pierfrancesco Pingitore?
Pierfrancesco Pingitore nasce a Catanzaro il 27 settembre del 1934. A 28 anni si iscrive all’albo degli Ordini dei giornalisti professionisti diventando capo redattore del settimanale Lo Specchio. In carriera ha dimostrato il suo carattere poliedrico come autore, sceneggiatore e regista lavorando tra cinema, teatro e televisione. Ha scritto inoltre anche canzoni.

Il suo debutto al cinema arriva nel 1970 quando gira un film futurista, dal titolo Dipingi di giallo il tuo poliziotto. L’anno della grandissima svolta è il 1965 quando fonda, insieme a Mario Castellacci, la compagnia teatrale de Il Bagaglino. Questa diventerà protagonista del sabato sera su Mediaset per moltissimi anni e lancerà personaggi incredibili come Martufello, Maurizio Mattioli, Pippo Franco, Leo Gullotta, Enrico Montesano, Leo Gullotta, Pamela Prati e Valeria Marini tra gli altri.
Persona deliziosa, che gli artisti chiamano con rispetto “Maestro“, ha diretto diversi film che nel corso del tempo hanno fatto la storia del nostro cinema. Tra questi sicuramente quello più ricordato è Sfrattato cerca casa equo canone del 1983 con protagonista uno scintillante Pippo Franco e al suo fianco la sempreverde Anna Mazzamauro.
Tra i programmi più importanti di Pingitore ricordiamo Dove sta Zazà su Programma Nazionale del 1973 dove due anni dopo torna con Mazzabubù. Con la nascita dei tre canali porta Biberon su Rai 1 nel 1987. Nel corso del tempo ha realizzato tanti prodotti unici che lo hanno eletto all’interno dell’olimpo televisivo italiano come personaggio di riferimento e che è stato in grado di regalarci dei colpi di scena incredibili.