Christian De Sica ha raccontato uno dei momenti più difficili non solo della sua carriera ma proprio della sua vita. Ecco cosa è successo.
L’artista ha sempre dimostrato di essere aperto a raccontare al pubblico la sua vita, dimostrandosi personaggio di grandissima umanità e senza peli sulla lingua.
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Christian nasce a Roma il 5 gennaio del 1951, figlio dell’immenso Vittorio maestro del Neorealismo e uno dei più grandi uomini di cinema della storia del nostro paese. Alla fine del percorso di studi al liceo classico Torquato Tasso, dove è compagno di banco di Carlo Verdone, va a lavorare in un albergo in Venezuela per tornare solo negli anni settanta e iscriversi alla facoltà di lettere a La Sapienza.
La sua carriera nel mondo del cinema inizia ufficialmente nel 1972 quando a 21 anni recita in Paulina 1880 di Jean Louis Bertuccelli. Oggi viene ricordato soprattutto per i tanti Cinepanettoni nei quali ha recitato al fianco di Massimo Boldi, anche se in carriera ha fatto anche molto altro.
Oggi però vogliamo tornare su alcune sue parole che hanno dimostrato come si sia sempre dimostrato umile e come anche lui sia stato costretto ad affrontare dei momenti molto complicati.
Christian De Sica e le sue difficoltà economiche
Christian De Sica per molti è un uomo che ha vissuto sempre cullato dai successi del padre e successivamente dei suoi, ma non è oro tutto ciò che luccica. Anche lui ha dovuto affrontare dei momenti non proprio semplicissimi anche dal punto di vista economico.
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A Il Fatto Quotidiano ha svelato anche alcune cose importanti legate al suo passato: “I primi tempi con mia moglie sono stati una tragedia economica. Una volta giravo un film in Francia, parlo della fine degli anni settanta, a colazione ci davano due uova con pancetta e io le davo a lei, per me era invece il digiuno”.
I problemi economici nascono, come svela proprio De Sica, da dei debiti di gioco accumulati dal padre e lasciati dopo la sua scomparsa. A Domenica In svela però la svolta quando al cinema con la moglie: “A ridosso della fine della proiezione, dopo aver visto il numero di presenti e le risate in sala, guardai Silvia e dissi che da quel momento saremo tornati a mangiare”.
Sul padre specifica: “Mio padre era un giocatore, si giocava tutto. Non ci ho sofferto, alla fine si è divertito e ha fatto bene. Mi ha lasciato tante altre cose, non con i soldi ma più importanti di queste. Lui diceva di goderci ogni istante della nostra vita perché sarebbe passato”.