Tassa per chi ha l’impianto fotovoltaico: perché se ne parla e dove può esser introdotta

Una nuova tassa per i possessori di un impianto fotovoltaico a casa? Ecco dove e perché se ne parla, i dettagli da sapere

Di recente si sente parlare di una nuova tassa che riguarderebbe gli impianti fotovoltaici, non per quanto riguarda l’Italia, quantomeno non per ora. Si tratta di un elemento che potrebbe esser indicativo circa la possibile evoluzione che potrebbe riguardare le energie rinnovabili.

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Tassa sul fotovoltaico in Australia, i motivi da approfondire – Youmovies.it

Entrando infatti più nel dettaglio, l’Australia presto vedrà l’introduzione di una nuova tassa, solare, che dovrà esser pagata da chi possiede un impianto fotovoltaico per l’energia immessa all’interno del circuito nazionale. Una situazione particolare, se si pensa a chi ha fatto magari investimenti nelle rinnovabili e nel fotovoltaico per rivendere l’energia ed ottenere un risparmio in bolletta.

L’esecutivo, in Australia, pare abbia dunque preso una decisione che potrà forse non risultare popolare ma che, tuttavia, apparirebbe necessaria. È chiaro che tale situazione non riguarda l’Italia, bensì una realtà lontana, tuttavia tale aspetto va comunque approfondito tenendo presente che le problematiche che hanno fatto poi si che l’Australia adottasse tale scelta stanno avendo luogo anche nel continente europeo.

Dunque, è bene sottolineare che tale discorso non riguarda l’Italia, tuttavia non è da escludere che in futuro un tassa solare potrebbe esser introdotta. Ma perché tale decisione in Australia sul fotovoltaico? Le rinnovabili erano e sono una grossa opportunità per l’accesso ad energia verde ed a basso costo, con i vantaggi che non mancano.

Vi sono però anche degli svantaggi, come per esempio l’aspetto legato alla produzione d’energia che in qualche caso non è controllabile. In pratica, non è possibile spegnere l’impianto fotovoltaico e dunque può accadere che in alcune fasce della giornata, la quantità di energia sia maggiore di quanto serva. Ciò, anche in virtù del fatto che l’infrastruttura non è pronta per la gestione di questo afflusso, non riuscendo a re-direzionarla nelle aree dove invece servirebbe.

Tassa sul fotovoltaico in Australia, perché e quali problemi ci sono in Europa

Desta dunque attenzione il tema del fotovoltaico, la cui energia in surplus può rappresentare una problematica che sta interessando molti dei Paesi che negli ultimi anni hanno previsto degli incentivi rispetto all’energia rinnovabile. Ciò ha portato ad una forte crescita degli impianti, una situazione che richiede infrastrutture moderne tali da poter aumentare i confini entro cui si ha modo di distribuire l’energia che si produce dalle rinnovabili o quantomeno, rispetto all’energia in eccesso, riuscire ad accumularla.

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Tassa sul fotovoltaico in Australia, le problematiche in Europa – Youmovies.it

Tale problematica ha fatto si che l’Esecutivo optasse per la tassa, dal momento che si correva il rischio di una congestione della rete. Ecco che, in tal senso, ribandendo che tale situazione non riguarda l’Italia, ci si può comunque domandare se la situazione in futuro possa invece verificarsi anche nella Penisola.

Guardando in Europa, vi sono dei Paesi che nell’ultimo anno stanno registrando sempre più fasce orare dove il prezzo energetico diviene negativo, dando dimostrazione dell’eccesso di produzione al confronto della richiesta. Si tratta, più nel dettaglio della Germania, del Portogallo, della Spagna. Ma anche l’Olanda e la Danimarca, Paesi dove si cominciano a registrarsi i primi segni col “meno”.

Così facendo, il cliente finale vien anche pagato per il consumo di più energia. Si tratta di un paradosso, necessario, affinché non sopraggiunga il sovraccarico dei sistemi di stoccaggio e della trasmissione riguardo l’energia. Per quanto concerne l’Italia, ad ora formalmente non si possono avere prezzi negativi, poiché la normativa iniziale del mercato all’ingrosso non li prevede.

Un eventuale e ipotetico cambiamento potrebbe avvenire tramite la condivisione delle regole di bilanciamento europeo, e ciò anche dal momento che l’Italia comunque sta registrando una rilevante crescita energetica prodotta dalle rinnovabili. In ogni caso, ad ora è presto per eventuali preoccupazioni in tal senso, visto che i Paesi stanno preparando le contromisure per trovare la soluzione a tali situazioni.

Più nel dettaglio, tramite degli investimenti legati all’infrastruttura e i sistemi d’accumulo, i quali nel tempo avranno una tale efficienza da consentire l’immagazzinamento dell’energia nei momenti di massima produzione, così da impiegarla in altre fasce orarie.

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