La vita di Christian De Sica è collegata anche ad un’incredibile parentele con un assassino: in pochi sanno di questo legame.
Gli interpreti del mondo dello spettacolo sono spesso legati a dei retroscena a dir poco sorprendenti ma quello che coinvolge Christian De Sica va al di là di ogni immaginazione. L’attore italiano infatti è legato ad una personalità che ha sconvolto la storia e la politica internazionale.
Conosciamo bene il fatto di come Christian De Sica sia nato dall’attore e regista Vittorio De Sica e Maria Mercader. Proprio quest’ultima aveva all’interno del suo albero genealogico una personalità che è entrata nella storia per aver commesso un atto inaspettato.
La parentela che tocca uno degli attorni più importanti del panorama italiano con uno degli assassini del secolo scorso è sorprendente. Non molte persone infatti conoscono questo legame che conduce allo stesso De Sica: scopriamo questa incredibile parentela.
Christian De Sica è uno degli interpreti più importanti a livello italiano e mondiale. La sua vita è stata composta da tanti successi e da una parentela inaspettata dato il nome dello zio della madre. L’uomo era nato dalla relazione del fratello del nonno di Maria Mercader.
Il lontano parente di De Sica era, come raccontato dall’attore in un’intervista al Corriere della Sera, Ramòn Mercader, un uomo molto attivo dal punto di vista politico dato che in giovane età entrò nel Partito Comunista della Catalogna. Lui era una persona che De Sica ha definito come “non proprio il tipo che inviti al pranzo di Natale“. Ramòn è stato una personalità sempre più influente in ambito politico e questo lo ha portato da aristocratico a comunista.
Con il trascorrere del tempo alla fine degli anni Trenta, Mercader era uno degli agenti più affidabili di Stalin. Nel 1939 fu mandato in Messico, come raccontato da De Sica, ad assassinare Lev Trockij, un politico che aveva le idee in netta contrapposizione con il dittatore russo. Su questo evento hanno realizzato anche un film con Alain Delon che interpretava il suo prozio. Erano stati stilati due piani per eliminarlo: il primo, che non funzionò, riguardava un assalto armato mentre il piano B prevedeva un solo uomo.
Ramòn era obbligato ad agire e colpì Trockij nell’agosto del 1940 tramite un colpo alla testa con una piccozza. Il politico non morì immediatamente ma rimase in vita e chiamò aiuto. L’estremo tentativo non risolse molto dato che finì in coma e morì 12 ore dopo. Per Mercander ci fu una condanna di 20 anni anche se cadde in uno stato di semi pazzia non facendogli mai rivelare la sua identità.
Questo articolo è stato modificato: 2 Agosto 2023 13:56
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