In tanti di sicuro si sono chiesti perché il film Borotalco si chiama in questo modo. La risposta a tutte le curiosità l’ha data l’attore e regista Carlo Verdone che ha spiazzato un po’ tutti: ecco qual è la verità e che cosa c’è dietro.
Ci sono film che sono immortali, nonostante gli anni che passano riescono a farsi amare ed apprezzare anche dalla nuove generazioni. Questo è proprio il caso del film italiano del 1982, che è riuscito a segnare più di una generazione. Nel corso del tempo, sono state numerose le curiosità e gli aneddoti che sono stati rivelati in merito alla pellicola. Uno di questo riguarda proprio il titolo dell’opera. Andiamo a scoprire che cosa è stato rivelato.
Sembra incredibile, eppure sono passati già quarant’anni da Borotalco, film cult che ha segnato un’epoca intera. Una commedia tutta italiana dove il protagonista principale è Carlo Verdone, anche co-sceneggiatore e regista. Attore romano coadiuvato da attori quali Eleonora Giorgi e Angelo Infanti. Spesso i tre si sono ritrovati a parlare di aneddoti e curiosità di quel film uscito nelle sale cinematografiche nel lontano 22 gennaio 1982.
Al di là dei tanti anni passati, il film continua ad essere annoverato tra i capolavori della commedia all’italiana. Non dimentichiamo che riuscì a trionfare anche ai David di Donatello come miglio film, non un riconoscimento qualunque. Ma per quale motivo è stato scelto questo nome? A rivelarlo è stato lo stesso Verdone, spiazzando tutti.
Borotalco di Carlo Verdone: la trama
La trama del film racconta la storia di Sergio Benvenuti (Carlo Verdone) un ragazzo timido ed impacciato, che prova a cercare la sua strada a livello professionale. È fidanzato con la petulante Rossella (Roberta Manfredi) che lo asfissia ripetutamente con la questione del matrimonio, mentre lui questa idea non l’ha mai presa in considerazione.
La sua collega è Nadia Vandelli (Eleonora Giorgi), anche lei venditrice di enciclopedie porta a porta. Proprio per via della sua capacità di vendere, Sergio decide di telefonare alla ragazza per aiutarlo sul lavoro. Lei accetta di aiutarlo, ma il giorno in cui si erano dati l’appuntamento lei non si presenta perché intenta nel cercare di trovare i biglietti del concerto di Lucio Dalla.
Nonostante ciò, Sergio va dal cliente da solo. Ma questo si rivelerà un ciarlatano e, proprio in quella giornata, il cliente viene arrestato, lasciando al ragazzo le chiavi e l’uso della casa. A questo punto, Nadia, che era arrivata tarsi, si reca all’abitazione e Sergio si fingerà di essere un’altra persona. Questo perché i due non si erano mai visti prima.
Sergio rimane colpito dalla bellezza di lei. Nadia rimane affascinata dalle bugie di lui che aveva ripreso dal cliente. Da qui inizia una conoscenza che porterà Sergio ad annegare nelle sue bugie. Le menzogne verranno poi a galla alla fine del film, dove Nadia rimarrà coinvolta in un brutto incidente quando scoprirà che il ragazzo era fidanzato con Rossella.
Nadia si salverà, ma rimarrà ferita dall’impatto dell’auto. Nonostante Sergio proverà a riavvicinarsi a lei e andarla a trovare all’ospedale, non ci riuscirà. I suoi tentativi saranno vani. Da qui i due si allontaneranno definitivamente: Sergio si sposerà con Rossella e Nadia con Cristina, storico ragazzo.
Anni dopo, Sergio è padre di famiglia e continua a fare il venditore porta a porta. Un giorno lo chiama Nadia in incognito perché vuole rivederlo. Ed in questa occasione scatta il loro primo bacio.
Borotalco di Carlo Verdone: la scelta del nome e la causa
Verdone ha confessato la scelta del nome tramite la sua pagina Facebook, dove ogni tanto si lascia andare ad aneddoti e curiosità. In questa occasione ha ammesso che il nome è arrivato di getto durante una mattinata, dopo tanti mesi in cui non riusciva a trovare il titolo giusto.
Il regista ha poi ammesso che il film è un po’ una commedia leggera e un po’ una favola. Lo ha spiegato con la metafora della “nuvola profumata” che si dissolve in maniera candida, un po’ come le vicende di Nadia e Sergio. Una intuizione geniale che gli è valsa la gloria.
Un titolo che però ha riscontrato dei muri da parte dell’azienda Manetti & Roberts che aveva fatto causa alla produzione della pellicola. Questo perché il marchio era quello loro, tanto che il film ha rischiato di essere fermato. Ma per fortuna è intervenuto il produttore Mario Cecchi Gori. Anche il grande successo dell’opera ha fatto calmare un po’ gli animi.
È bene sottolineare che per Borotalco ci furono altri premi David di Donatello, al di là di quello del miglior film. Il riconoscimento fu assegnato anche allo stesso Carlo Verdone e a Eleonora Giorgi che si sono portati a casa il titolo come miglior attore e attrice protagonista. Invece, Angelo Infanti prese la statuetta come miglior attore non protagonista.