Alberto Matano ha raccontato un particolare quanto delicato passaggio del suo passato. Ha sentito il bisogno di esplorarsi definitiva. Un lungo travaglia che lo ha portato alla risposta finale.
Il giornalista calabrese nel corso di questi anni è diventato sempre più un positivo punto di riferimento. Lo è diventano non solo grazie al suo modo di fare giornalismo ma anche per la sua spiccata sensibilità e personalità. Tutti aspetti che lo hanno portato anche a confessarsi in più occasioni pubblicamente. In questa circostanza, parole che riguardano il suo passato ma anche il suo presente.
Alberto Matano è uno degli uomini di punta del comporta informativo di casa Rai. Oggi non è solo un giornalista ma anche uno stimato conduttore. Una vera guida anche per gli addetti ai lavori. Oggi lo conosciamo così, un uomo stimato e formato al 100%. Ma il suo passato ha regalato anche vicende non proprio positive, come ha poi raccontato.
Nel tempo, le confessioni di Alberto Matano sono state varie. Di recente, ad esempio, ha svelato il suo ‘posto del cuore’. La rivelazione ha sorpreso gran parte degli affezionati. In questo caso, a seguito di un’intervista al Corriere della Sera ha svelato un retroscena passato. Periodo che lo ha portato ad esplorarsi internamente.
Alberto Matano, la strada per il coming out: ecco quando ha capito tutto
Alberto Matano non ha attraversato momenti semplici da giovane. Ha raccontato che all’inizio la sua vita era eterosessuale. Aveva anche un discreto successo con le ragazze. Ad un certo punto, però, ha deciso di stoppare la relazione perché doveva capire cosa avesse all’interno. Doveva indagare nelle sue profondità per capirsi e comprendere.
Il giornalista ha sottolineato di come le cose fossero irrequiete. Molti si fermano ad un’appartenenza ma lui non ci riusciva. Non riusciva ad avere un’identità chiusa. Questa, per lui, gli stava stretta. Così ha deciso di affidarsi ad una amica psicoterapeuta. Lei gli ha parlato del continuum psicosessuale. Un punto dove tutti ci possiamo ritrovare e non è mai uguale a quello di un altro.
La stabilizzazione finale è arrivata con l’ingresso nella sua vita di Riccardo. Cosa che lo ha portato a dire: “La mia stabilità è stata una persona, non un’identità“. Ha aggiunto anche la reazione dei genitori che all’inizio sono apparsi disorientati ma lui, una sera, deciso di confessare il suo travaglio. I suoi fratelli erano con lui.
Quella sera, afferma, ha segnato un punto di svolta e risoluzione della sua vita. Un cambiamento della sua vita emotiva interiore verificato grazie al suo racconto. Dopo qualche ora turbolenta, hanno entrambi accettato quanto ascoltato. Sono stati anche loro solidali. Cosa che porta a Riccardo ad essere visto come un quarto figlio. La sua confessione si chiude con due cose che lo rendono felice: lo sguardo di Riccardo e la serenità dei suoi genitori che partecipano ai vari momenti.