Memoria di una strage è un lavoro molto interessante che Federica Pontari sta portando avanti come regista. Un progetto che nasce attraverso lo studio di una tragedia davvero molto complessa e di cui non si sa molto.
Abbiamo intervistato in ESCLUSIVA proprio Federica Pontari in merito a questo progetto.
Come nasce l’idea di Memoria di una strage?
L’idea nasce dal libro di Antonino Catananti Teramo “Lo sbarco in Continente: il bombardamento tedesco del 6 settembre 1943”, di cui il film è l’adattamento. Il libro racconta in forma romanzata, cosa è avvenuto il 6 settembre 1943 nel paese di Rizziconi: gli abitanti hanno innalzato una bandiera bianca per mandare il messaggio agli angloamericani che il paese era libero dai tedeschi, ma quest’ultimi, appostati vicino a Rizziconi, hanno interpretato l’hanno interpretata come un segnale di tradimento e hanno iniziato a bombardare il paese. Nel cannoneggiamento sono morti 17 civili. Il libro di Catananti Teramo è stato molto suggestivo nel fornirci una chiave interpretativa per la sceneggiatura.
Tra le fonti di ispirazione del film c’è sicuramente Giuseppe Tornatore, chi altro sarà seguito come esempio per la regia?
Fonte di ispirazione per il film sono stati, oltre a Giuseppe Tornatore (il cui realismo si incrocia a una dimensione fantastica e immaginifica), anche Roberto Rossellini e Pierpaolo Pasolini, congiunti a un background horror come quello di William Friedkin, Dario Argento e Mario Bava.
Cosa volete comunicare con questo film?
Vogliamo comunicare come anche nella situazione più terribile e dolorosa è possibile trovare la speranza e l’impulso a lottare per la vita, la nostra e quella degli altri, impulso che porta alla rinascita e all’eternità dell’esistenza. Infatti il protagonista è un sacerdote, Don Riso, realmente esistito. Lui non è scappato ma è rimasto a Rizziconi sotto il bombardamento per dare l’estrema unzione ai morti e soccorrere i feriti, espressione di un mondo che lui avrebbe voluto salvare, e che possiamo far rivivere insieme ai suoi abitanti attraverso la Memoria.
Ci raccontate qualcosa in più sulla campagna di Crowfunding?
Il film sarà realizzato dall’Associazione culturale Rhegion, dalla sottoscritta Federica Pontari e da Ts Film di Tito Toscano. Per questo progetto abbiamo già la disponibilità di molte risorse, che vanno però ultimate e integrate attraverso altri fondi. Per questo abbiamo il patrocinio, e riceveremo l’appoggio, della città metropolitana, del comune di Rizziconi, dell’Anpi, e dei Lions club. Vogliamo che il crowfunding divenga la modalità di raccolta fondi da parte delle imprese, delle ditte e delle attività commerciali, oltre a privati e chi abbia a cuore la realizzazione di questo progetto.
Rizziconi una strage di cui si parla sempre poco, come mai?
Purtroppo è una strage poco nota. Non solo a causa di scarsissime testimonianze e di documentazione, ma perché nel quadro storico generale la Liberazione ha significato la sconfitta del nazismo. Ci dimentichiamo però di piccole realtà, come quelle del meridione italiano, dove ci sono stati i bombardamenti: nel caso di Rizziconi, la Liberazione è costata la vita di 17 civili e per i superstiti ricordi tanto terribili da non poterli superare.
Cosa ti aspetti da questo film e qual è il vostro obiettivo?
Il nostro obiettivo è raccontare le esistenze delle vittime e rivendicare la loro storia.