Biagio Antonacci è uno dei cantanti più popolari che ci sono sulla scena musicale italiana, ma che cosa faceva prima di riempire gli stadi? Il suo passato vi lascerà a bocca aperta.
È tra gli artisti che hanno segnato una, forse anche due, generazioni. I suoi brani sono cantanti da migliaia di persone che lo seguono e riempiono gli stadi, tanto che è considerato uno dei più bravi, apprezzato da pubblico e critica. La sua passione più grande è sempre stata la musica, ma che cosa faceva prima di essere uno dei cantanti più celebri?
Biagio Antonacci è riuscito a coinvolgere tantissime persone con la sua musica. Un successo arrivato negli anni ’90 grazie a brani che sono cantanti ed amati ancora oggi da milioni di persone. È ritenuto non a casa uno dei cantautori più apprezzati su piazza, in grado di riempire palazzetti e stadi dove riesce a dare il meglio di lui da un punto di vista artistico, facendo uscire quella sua energia esplosiva.
La musica è sempre stata la sua compagna di vita, una passione che lo ha trascinato durante gli anni più difficili per lui, facendolo arrivare ad essere quello che è oggi. Non tutti sanno che l’artista ha vissuto una adolescenza complicata. Prima di raggiungere il successo per lui non è stato semplice. A raccontarlo è stato proprio lui in un’intervista rilasciata a Vanity Fair.
Biagio Antonacci da giovane: un percorso complicato prima del successo
Biagio Antonacci oggi ha una bellissima carriera ed è molto legato alla sua famiglia allargata, dove la moglie Paola Carinale l’ha fatto diventare padre per la terza volta. Ma quello che in pochi sanno è che la sua giovinezza non è stata delle più semplici. È cresciuto a Rozzano, un piccolo comune nell’hinterland milanese che l’ha definita com “il bronx” lombardo.
Ha ammesso che molti suoi coetanei lo guardavano disgustato quando venivano a conoscenza delle sue origini pugliesi, visto che il padre era di Ruvo di Puglia. Nonostante ciò, Antonacci ha sempre puntato tutto sulla musica, anche se lavorava come geometra tirocinante dopo aver preso il diploma. Parallelamente, infatti, suonava la sera al piano bar oppure nelle budinerie dei navigli milanesi.
Ma a non dimenticarsi sono state le porte in faccia che ha ricevuto, tra tutte quella di Alberto Salerno, il marito di Mara Maionchi, che definì le sue canzoni come: “Fanno schifo”. Nonostante ciò, continuava ad inseguire il suo sogno e a fare musica, convinto che prima o poi qualcuno che riconoscesse le sue abilità sarebbe arrivato.
Quando ricevette i primi venti milioni di lire dalla Siae per la sua musica rimase incredulo, tanto che all’inizio gli parvero un errore “perché la fortuna, ai poveri, sembra sempre uno sbaglio”. Tanto che la madre gli intimò di chiamare la polizia per restituirli, anche se Antonacci si rifiutò perché quei soldi li aveva guadagnati.