Il pubblico di Reazione a Catena ha rilevato una situazione che non è piaciuta. La polemica ha inondato i social. Ma il pubblico ha davvero ragione? Scopriamolo insieme.
Da qualche anno, ormai, l’estate di molti italiani è segnata dal quiz show di Rai uno, Reazione a Catena. Le ultime edizioni hanno visto la conduzione di Marco Liorni. Un conduttore che è stato sempre più amato e che ha dato il suo importante contributo al programma. Questa volta, però, il programma è finito al centro di una polemica social. Una situazione non è passata inosservata.
I quiz show hanno sempre innescato una grande curiosità. La competizione, le vittorie, i personaggi sono sempre fattori di profondo interesse. Nella storia, però, ci sono stati anche alcuni momenti non proprio semplici. Questa volta, a finire al centro della discussione è proprio Reazione a Catena. Infatti, tanti spettatori si sono riversati sul web per una situazione ben precisa.
La protesta si è innescata a seguito della puntata di domenica 17 luglio. Il momento tanto criticato riguarda il gioco “L’ultima parola“. Un momento tanto sentito visto che si tratta del gioco finale. In quella occasione, su Twitter si è sparso l’hashtag reazioneacatena. Si pensi che questo è finito nei trend. Ma cosa è successo davvero? Ripercorriamo la protesta e proviamo a dare una spiegazione.
Reazione a catena, bufera social: il motivo e i dettagli dell’accaduto
Al gioco finale del quiz show si sono presentate “Le giuste in tempo”. Loro sono giunte a giocarsi 13.550 euro. Cifra poi dimezzata perché hanno voluto scoprire la seconda parola che andava insieme a quella già presente, “Misura”. Gabriella, Martina e Antonella non avevano la risposta pronta ma dopo poco hanno deciso di dire la parola “Corone”. Questa, però, si è rilevata sbagliata dato che la risposta esatta era “Contatore“.
Nella fase concitata del programma, però, secondo alcuni si sarebbe verificato una riduzione del tempo concesso per ragionare. La polemica è sempre più salita di tono ma i telespettatori avranno ragione a lamentarsi? Le cose stanno in maniera differente. Questo perché, come ben sappiamo, la trasmissione è registrata. Quindi, l’intero prodotto subisce una lavorazione in fase di montaggio. Tutto per adeguare Reazione a Catena ai tempi del palinsesto.
Questo significa che le campionesse hanno avuto lo stesso tempo di sempre per ragionare. Il montaggio, però, ha dato la sensazione di un tempo minore a disposizione. Questo ha spinto, in maniera sbagliata, qualcuno a farlo presente sui social. Come se ci fosse stata una penalizzazione per le protagoniste. Quindi, la polemica non ha in alcun modo delle basi solide. Le campionesse, alla fine, non sono state penalizzate.