Venerdì 13 è uno dei film horror più conosciuti. Sulla scia di Jason, il protagonista, un uomo si ispirò al film per commettere un omicidio.
Tra i tanti generi cinematografici, l’horror è quello che è riuscito più a colpire. Inoltre, questo genere è composto da vari sottogeneri che permettono di avere tanta scelta. Di solito, ci sentiamo protetti perché tutto avviene sul grande schermo. Nonostante l’immersività sappiamo che il killer è solo dietro una telecamera. Ma le cose cambiano quando tutto questo diventa reale. Venerdì 13, infatti, non è stato solo un film per alcuni.
Il film Venerdì 13 ha segnato questo settore. Jason Voorhees, dietro la sua maschera da hockey, ha seminato il terrore diventato un personaggio iconico. Si pensi è possibile trovarlo anche in alcuni videogiochi. Tutto questo, però, è diventato qualcosa di brutale perché, come detto, Jason è diventato reale.
Il caso di Mark Branch ha sconvolto tutti. Lui era un normalissimo adolescente degli anni Ottanta. Originario di Greenfield, Massachusetts, il diciannovenne viveva la sua vita apparentemente normale. Tutto cambiò la sera del 24 ottobre 1988 quando trasformò le sue fantasie in realtà.
Mark Branch, il caso che ha sconvolto: Venerdì 13 diventa realtà
Mark Branch lavorava per un negozio di alimentari, all’epoca gli horror erano molto di voga. Tra i prodotti disponibili c’era proprio Venerdì 13. Un prodotto che al ragazzo è molto piaciuto. Le sue fantasie, però, presto diventarono realtà. Il 24 ottobre uccide una studentessa universitaria. L’omicidio è stato eseguito con Mark Branch travestito da Jason.
La stessa ragazza è stata ritrovata dalla sorelle gemella nella sua vasca da bagno. Mark, vestito da Jason, era sparito e non riusciva ad essere trovato. I cittadini della zona, però, avevano visto il ragazzo aggirarsi furtivamente. Nonostante tale segnalazione, le autorità non riuscirono a catturarlo.
Il terrore nella piccola cittadina si diffuse e la caccia al killer durò per ben un mese. La città chiuse le porte e venne cancellato l’evento di Halloween. Un dipendente del negozio dove noleggiava film, svelò che il ragazzo sceglieva solo prodotti cruenti e violenti. La perquisizione nella sua abitazione portò alla luce ben 75 film horror e 64 libri di crimini realmente accaduti. Oltre tali oggetti, Mark Branch aveva anche tre coltelli, maschere da hockey e un machete.
Come detto, la caccia è proseguita per un certo periodo di tempo. L’auto fu ritrovata abbandonata nei pressi della foresta di Greenfield. Poco dopo, però, ci fu la terribile scoperta. Il ragazzo venne ritrovato il 28 novembre a Buckland senza vita. Il corpo era appeso ad un albero. La morte venne giudicata come un suicidio ma molti pensarono che non fu così. Che tale epilogo fu realizzato dagli stessi cittadini che vollero dare la loro “giustizia”. Una particolarità di tale caso è che il giornale che parlò della vittima risulta, ancora oggi, mancante.