Lo streaming rappresenta una “realtà parallela” alla sala consolidata ormai da diversi anni, con piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+, Apple TV+, MUBI e così via, sempre più presenti e con una voce sempre più forte sul mercato. Sottoscrivendo abbonamenti è possibile godere di un’ampia varietà di titoli, tra film e serie tv di tutti i generi, in grado di incontrare i gusti di varie fasce di pubblico ad ampio spettro.
Non manca tuttavia nemmeno una corposa offerta di film gratis da vedere comodamente da casa senza spendere un centesimo, in maniera del tutto legale, semplicemente creando un account e fruendo di qualche pubblicità. Fra grandi classici, titoli di genere e uscite recentissime, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Su FilmPost.it potete trovare una pagina dedicata ai film gratis da vedere con relativa indicazione della piattaforma sulla quale trovare il titolo desiderato. Tra le piattaforme che offrono contenuti gratis, Mediaset Infinity, RaiPlay e VVVVID offrono una selezione davvero interessante, fra successi hollywoodiani, pietre miliari senza tempo e film magari meno noti e tutti da (ri)scoprire.
Noi, Jordan Peele (2019)
Per prendersi una pausa dalla routine quotidiana, la famiglia Wilson – mamma Adelaide e papà Gabe insieme ai figli Zora e Jason – decide di trascorrere qualche giorno di vacanza a Santa Cruz, in California. Il programma prevede anche di passare del tempo con i Tyler, amici di famiglia di lunga data. Adelaide è piuttosto riluttante all’idea di stare in un luogo per lei legato a una memoria d’infanzia traumatica e non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione che da un momento all’altro potrebbe capitare qualcosa di terribile. Le paure di Adelaide prendono corpo quando, una notte, gli Wilson si ritrovano sul vialetto di casa quattro intrusi con le loro stesse fattezze.
Dopo un debutto folgorante con l’ottimo Scappa – Get Out, con Noi (Us), Jordan Peele si consacra come uno dei migliori registi di horror a sfondo sociale dei giorni nostri. La premessa da cui prende le mosse il film è intrigante e lo script porta avanti la storia in maniera ambiziosa, con risvolti complessi, in maniera sempre puntuale e con il giusto approfondimento di personaggi e tematiche. Il cast, trainato da Lupita Nyong’o e Gabe Wilson, fa un lavoro impeccabile in un film che è un continuo crescendo di tensione e puro terrore.
This Must Be The Place, Paolo Sorrentino (2011)
Cheyenne (Sean Penn) è una ex rock star, celebre negli anni Ottanta con la band Cheyenne & The Fellows. Nonostante sia fuori dalle scene da un bel po’, il suo look è ancora quello dell’apice della carriera. Vive nella sua grande casa di Dublino con la moglie Jane (Frances McDormand), che spinge per farlo tornare ad esibirsi, ma Cheyenne, anche a causa della depressione che lo affligge, è convinto di non esserne più in grado. Quando scopre che il padre, con cui non ha contatti da trent’anni, sta per morire, intraprende un viaggio verso gli Stati Uniti in nave, poiché ha paura di volare. Arriva troppo tardi ma scopre che il padre aveva dedicato buona parte della sua vita alla ricerca del criminale di guerra nazista che lo aveva umiliato in campo di concentramento. Cheyenne decide di portare avanti la missione, in un viaggio in solitaria per gli Stati Uniti che lo cambierà per sempre.
Co-scritto e diretto da Paolo Sorrentino, This Must Be The Place è il racconto di un viaggio (reale e metaforico), magari di stampo classico, ma messo in scena con uno sguardo unico dal regista italiano al confronto col suo primo film in lingua inglese. Splendide le musiche di David Byrne e altrettanto la fotografia curata da Luca Bigazzi.
Se7en, David Fincher (1995)
Tra i film gratis disponibili su Mediaset Infinity, Se7en segue la storia di due detective della omicidi alle prese con un sadico serial killer (Kevin Spacey) che sceglie le sue vittime seguendo i sette peccati capitali. Brad Pitt è David Mills, il nuovo arrivato, che si ritrova a far coppia col veterano William Somerset (Morgan Freeman), prossimo alla pensione e ormai disilluso e provato da anni di lavoro. Insieme seguono le tracce del killer, omicidio dopo omicidio e orrore dopo orrore, andando incontro a una soluzione del caso inaspettata e cruenta, che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Vero e proprio cult di genere thriller, Se7en di David Fincher è un film teso, inquietante, che non risparmia agli spettatori dettagli sempre più raccapriccianti man mano che ci si avvicina a un finale a sorpresa architettato in maniera impeccabile. Ottime le prove del cast e le dinamiche portate in scena, nei contrasti fra i personaggi, da Brad Pitt e Morgan Freeman.
Nikita, Luc Besson (1990)
Nikita è una giovane delinquente tossicodipendente condannata all’ergastolo con trent’anni da scontare in un carcere di massima sicurezza per aver ucciso un poliziotto. Accetta di entrare in un programma di addestramento che farà di lei un’assassina a sangue freddo agli ordini dei servizi segreti francesi. Dopo un’iniziale resistenza, si adatta alla nuova vita, ai metodi del suo istruttore Bob e ai meccanismi del mestiere. Ma quando incontra Marco e se ne innamora, vorrebbe cambiar vita.
Luc Besson firma un film diventato col tempo un cult, nonché il suo primo successo su scala internazionale. La vera forza del film è la dualità della sua protagonista, magnificamente interpretata da Anne Parillaud, tanto fragile quanto fredda, implacabile, spietata. Besson dimostra talento nel girare le scene action, in un film molto valido anche dal punto di vista tecnico.
Scarface di Brian De Palma (1983)
Tony Montana riesce a lasciare Cuba durante l’esodo di Mariel del 1980. Si ritrova così in un campo di rifugiati della Florida insieme al suo amico Manny che ha un piano per scappare e ottenere la green card. I due scappano e si guadagno la protezione del boss di un affermato cartello della droga, Frank Lopez. Tony intraprende una sanguinosa carriera a Miami, trasformandosi in un vero e proprio signore della droga. Ma arrivato al vertice, diventa un facile bersaglio ed ha così inizio una rovinosa discesa.
Scarface è un classico contemporaneo, un film entrato nell’immaginario collettivo, visivamente e narrativamente potente. La sceneggiatura firmata da Oliver Stone rappresenta un monumentale atto d’accusa contro il capitalismo e la bramosia di ricchezza e gode di un realismo spietato e tagliente che rende il tutto drammaticamente credibile. I personaggi sono sfaccettati nella loro doppia natura ed esaltati da interpretazioni straordinarie, su cui spicca quella di un magnifico Al Pacino. A completare il quadro, la colonna sonora indimenticabile curata da Giorgio Moroder.
Sorry We Missed You, Ken Loach (2019)
Ricky e Abby lottano contro la precarietà degli ultimi anni in quel di Newcastle e lavorano sodo per assicurarsi una vita dignitosa senza far mancare nulla ai loro bambini. Lui è un fattorino mal pagato, mentre lei è badante a domicilio. Con il sogno di migliorare la loro vita e di permettersi un appartamento di proprietà, Abby vende la sua auto per comprare un furgone con cui Ricky cominci a lavorare in proprio. Sarà una buona idea?
Questa la sinossi di Sorry We Missed You riportata su RaiPlay, piattaforma streaming davvero valida e ricca per contenuti su cui recuperare film gratis da vedere di tutti i generi. Ken Loach, insieme allo sceneggiatore Paul Laverty, costruisce una storia sulla realtà del precariato, dello sfruttamento nel mondo del lavoro, di una nuova forma di schiavitù. Loach cattura l’essenza e l’umanità dei suoi personaggi, che spingono a un confronto con una dura realtà, portati in scena con la massima naturalezza dagli interpreti. Nel cast, Kris Hitchen, Debbie Honeywood, Rhys Stone, Katie Proctor, Ross Brewster e Charlie Richmond.
Dogman, Matteo Garrone (2018)
Nella periferia di Roma, Marcello è il mite proprietario di un negozio di toelettatura per cani. Passa le giornate tra il lavoro e la figlia Alida e, per arrotondare, si dedica allo spaccio di cocaina. In quest’ambito, stringe un rapporto di vicinanza e sudditanza con Simone, un ex pugile e criminale locale che terrorizza l’intera zona. Quando Simone scopre che la toelettatura di Marcello è adiacente a un’oreficeria, gli propone di svaligiarla. Marcello non vuole rovinare i rapporti col vicinato, ma cede di fronte alle minacce di Simone e compie la rapina che gli sconvolgerà la vita.
Presentato al Festival di Cannes 2018 ed accolto con grandi favori dalla critica, Dogman è un film che brilla per la sceneggiatura, la regia e le straordinarie prove di Marcello Fonte ed Edoardo Pesce rispettivamente nei ruoli di Marcello e Simone. Un film carico di tensione e pathos, emotivamente violento e letteralmente impeccabile nella costruzione, dalla scelta dei luoghi a quelle di casting, passando per la fotografia curata da Nicolaj Bruel.
La La Land, Damien Chazelle (2017)
Los Angeles. Mia si destreggia tra un provino e l’altro inseguendo il suo sogno di diventare attrice, mentre si guadagna da vivere lavorando in un bar. Sebastian è un musicista jazz che si esibisce nei locali e porta avanti, proprio come Mia, il suo sogno nella città delle stelle. Quando si incontrano nasce un amore alimentato anche dal desiderio in comune di perseguire e portare avanti i rispettivi sogni. Ma nell’amore, come nella vita, non sempre i sogni diventano realtà. Riusciranno Mia e Sebastian a realizzare i loro e a portare avanti la loro relazione?
La La Land è una dichiarazione d’amore al cinema e ai sognatori, cui Chazelle sceglie di dedicare il film. Le musiche sono colonna portante della narrazione, come strumento attraverso il quale i protagonisti si raccontano e ci raccontano ciò che sono. Straordinaria l’alchimia tra gli attori protagonisti Emma Stone e Ryan Gosling. Un film da vedere e rivedere, che non stanca mai e riesce nel non facile intento di emozionare sempre come alla prima visione.
The Wolf of Wall Street, Martin Scorsese (2013)
Nei primi anni Novanta, Jordan Belfort e il suo partner Donny Azoff hanno fondato una società di brokeraggio di successo, la Stratton Oakmont. Mentre gli affari vanno a gonfie vele, aumentano esponenzialmente anche gli eccessi, i vizi e le bugie di Belfort e Azoff, così come l’attenzione dell’FBI. Fino a quando Jordan Belfort e Donny Azoff riusciranno a mantenere i loro costosi stili di vita con l’FBI alle calcagna?
The Wolf of Wall Street racconta l’ascesa e il declino di Jordan Belfort, magistralmente portato in scena da un Leonardo DiCaprio particolarmente ispirato, sicuramente in una delle sue prove migliori. Un ottimo film di Scorsese, probabilmente non eccezionale, ma tanto divertente e irriverente da tenere altissima l’attenzione di chi guarda per tutta la sua corposa durata.
Cosmopolis, David Cronenberg (2012)
Dopo una pessima giornata a Wall Street, Eric Packer attraversa Manhattan a bordo della sua lussuosa limousine. L’auto, che Packer utilizza come ufficio e come luogo d’incontri privati, procede lentissima in una New York invasa dalla folla e dal caos, tra una visita presidenziale, il funerale di una star e una manifestazione di anarchici.
La limousine in cui viaggia Packer (Robert Pattinson) è in qualche modo metafora dell’indifferenza del mondo economico alle questioni che riguardano la realtà. Film certamente sperimentale e decisamente claustrofobico, Cosmopolis di David Cronenberg spinge a riflessioni trasportando lo spettatore verso un finale a sorpresa riuscitissimo. Al film va anche il merito di aver contribuito a scrollare di dosso a Robert Pattinson la fama (non proprio lusinghiera) del vampiro di Twilight.
L’odio, Matthieu Kassowitz (1995)
Il film segue, nell’arco di 24 ore, le vicende di Vinz, Hubert e Said, tre amici che vivono nel clima teso fino all’insostenibile della periferia di Parigi. Sono disoccupati, arrabbiati e senza alcuna prospettiva. Nei sobborghi, gli scontri con la polizia sono arrivati a un punto di non ritorno. Abdel, un amico dei tre, finisce in ospedale in gravissime condizioni dopo un violento pestaggio da parte di un agente. La notte della rivolta, un poliziotto ha perso la sua arma di servizio e a trovarla è proprio Vinz, che giura che se Abdel dovesse morire non esiterà ad usarla.
Kassowitz mette in scena le banlieue parigine, le tensioni sociali, le violenze della polizia, la disperazione. Tutto immerso in un bianco e nero che esalta visivamente ogni contrasto e in un clima di rabbia costante, di tensione, di senso di vuoto insostenibile. Perfetti nelle rispettive parti i tre attori protagonisti Vincent Cassel, Hubert Koundé e Said Taghmaoui, anche co-sceneggiatore.
Piccoli omicidi tra amici, Danny Boyle (1994)
In Scozia, tre giovani amici condividono un appartamento: sono il giornalista Alex (Ewan McGregor), il commercialista David (Christopher Eccleston) e la dottoressa Juliet (Kerry Fox). Sono alla ricerca di un quarto coinquilino e individuano nel taciturno e misterioso Hugo il candidato ideale. Un giorno i tre ritrovano Hugo morto in camera da letto, probabilmente a causa di un’overdose. Insieme al cadavere trovano anche una valigetta piena zeppa di soldi. La tentazione di spartirsi il bottino e far sparire il corpo è fortissima, ma David ha delle perplessità. Riusciranno Alex e Juliet a convincerlo e a mettere in atto il rischioso piano?
Folgorante film d’esordio del regista di Trainspotting Danny Boyle, Piccoli omicidi tra amici è una commedia nera macabra, grottesca, frenetica e sorprendente. Il rapporto tra i tre protagonisti passa dalla complicità scanzonata a dinamiche contorte e sempre più estreme. Vero centro del triangolo è la sensuale Juliet, fulcro del trio, affascinante manipolatrice. Ottima l’alchimia fra Kerry Fox e Ewan McGregor, nel film che ha lanciato la carriera dell’attore scozzese. Un gioiellino davvero imperdibile.
Tre colori – Film rosso, Krzystof Kiéslowski (1994)
Terzo film della trilogia del regista polacco dopo Film blu e Film bianco, anch’essi disponibili su VVVVID. Siamo a Ginevra, Valentine è una modella che una sera fa la conoscenza di un giudice in pensione dopo aver accidentalmente investito il suo cane. Il giudice ha il “vizio” di spiare i vicini e intercettare le loro telefonate per puro intrattenimento. Valentine inizia a condividere con l’uomo questa passione e fra le telefonate che ascoltano ci sono quelle di Karin e Auguste, una coppia molto unita ma solo in apparenza. Ci penserà il destino a tirare le fila e a unire le sorti di queste esistenze più o meno consapevolmente collegate.
Film rosso chiude la trilogia dedicata ai principi fondamentali della Rivoluzione Francese ed è considerato una delle pellicole migliori della storia del cinema. Si tratta anche dell’ultimo film di Kiéslowski, morto solo due anni dopo. Il principio della Fraternità trova il suo inveramento nella figura di Valentine (Irène Jacob), opposta a quella del burbero e cinico giudice portato in scena da Jean-Louis Trintignant. Film ricco di simbolismi verso il finale, ma quotidiano e lineare nel suo svolgimento, che lascia grandissimo spazio per l’interpretazione dello spettatore, sostenuto da due performance letteralmente straordinarie.
Sonatine, Takeshi Kitano (1993)
Murakawa (Takeshi Kitano) è un criminale stanco della sua condotta e dei pericoli a cui va incontro da una vita. Il suo capo Kitajima lo costringe a recarsi a Okinawa per mettere fine a una guerra tra bande rivali della Yakuza. La guerra è peggiore rispetto alle aspettative e Murakawa decide con gli altri emissari di mantenere un basso profilo. Si accampano su una spiaggia assolata, dove il tempo sembra essersi fermato, inconsapevoli di essere caduti in una trappola.
Questa la sinossi di Sonatine che si legge su VVVVID. Quarto film di Takeshi Kitano che si è occupato anche del montaggio e della sceneggiatura, oltre che del ruolo del protagonista. Presentato a Cannes, è il film che ha fatto conoscere il regista anche fuori dal Giappone ed è diventato col tempo un vero e proprio cult. C’è tutto lo stile di Takeshi Kitano: dalla fotografia iper-realistica, ai lunghi primi piani, passando per la perfezione formale. La visione del mondo che traspare da Sonatine è a dir poco sconsolata, al limite del nichilismo. Opera in tre atti che ha nel secondo segmento, col suo cambio di registro, la svolta più sorprendente.
Freaks, Todd Browning (1932)
Il film è ambientato in un circo dove si esibiscono i cosiddetti freaks, persone con caratteristiche fisiche che la gente comune addita come mostri. L’affascinante e spietata trapezista Cleopatra decide di sedurre Hans, affetto da nanismo, col proposito di ucciderlo con l’aiuto dell’amante Hercules per ereditare la sua cospicua somma di denaro. Hans è incurante dei piani di Cleopatra, ma gli altri freaks se ne avvedono subito e saranno proprio loro ad occuparsi dell’ambiziosa e crudele trapezista.
Opera che ha avuto una vita produttiva difficilissima, culminata in problematiche di distribuzione altrettanto complesse. I protagonisti, in Freaks, sono persone davvero affette da malformazioni e Todd Browning, con rispetto e partecipazione, ne mostra un lato umano spesso colpevolmente ignorato. Qui è la cosiddetta normalità ad essere mostruosa. Un vero e proprio classico, che consigliamo di recuperare.
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