Sono passati più di cinquant’anni dalla morte di Totò, eppure ci sono tantissime persone che ancora non sanno le cause che hanno portato alla scomparsa uno degli attori più importanti del cinema italiano.
Negli anni il mondo della televisione e del cinema ci ha regalato talenti infiniti che sono rimasti nell’immaginario comune, capaci di abbracciare intere generazioni. Uno di questi era senza dubbio quello che è passato alla storia come “il principe della risata”.
Totò è stato il massimo rappresentate dell’arte partenopea, capace di fondere ad arte miseria e nobiltà. Un precursore dei tempi, una “maschera” vivente che ha dato vita a capolavori che sono rimasti nella storia della cinematografia e del teatro italiano. Un enorme talento riconosciuto da tutti a gran voce, un interprete unico in grado di spaziare cinema, teatro e televisione con grande dimestichezza.
La sua è stata una carriera lunga quanto il suo nome reale: Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, anche se era noto comunemente solamente come Antonio De Curtis. Le sue performance, nonostante siano passati più di cinquant’anni dalla sua morte, vengono ancora ricordate e riproposte sul piccolo schermo.
Il grande interprete partenopeo è morto a Roma nel 1967, lasciando un grandissimo vuoto nel mondo dell’arte italiana. Una carriera esemplare spezzata quando aveva solamente 69 anni. Scopriamo quali sono state le cause del decesso dell’attore.
Totò malattia, le cause della morte: tre funerali per salutarlo
In pochi sanno che Totò aveva avuto un piccolo incidente che lo aveva portato alla deviazione del naso e di quell’espressione facciale che è parte della storia del cinema italiano. Verso la fine degli anni Cinquanta, Totò era stato colpito da una corioretinite emorragica all’occhio destro. La malattia lo rese cieco e, nonostante riuscì a superare la malattia, l’attore non è mai riuscito a recuperare la vista.
Nonostante questo, De Curtis continuò a lavorare e mostrare il suo immenso talento. La morte è arrivata per tutt’altre cause. Era il 15 aprile 1967 quando l’Italia intera fu spezzata dalla notizia della morte di quello che è passato alla storia come “il principe della risata”. L’attore napoletano è scomparso all’età di 69 anni nella sua casa romana di Via dei Monti Parioli 4 alle ore 3.35 del mattino.
La causa che lo ha portato alla morte è stato un infarto che non gli ha lasciato scampo dopo una lunga agonia accanto alle persone che gli hanno sempre voluto bene. Le sue ultime parole sono state per la figlia Liliana: “Ricordatevi che sono cattolico apostolico romano”, le ha detto. E per la compagna Franca Faldini: “T’aggio voluto bene Franca, proprio assai”.
Per salutarlo, furono organizzati tre funerali. Il primo a Roma, dove è morto, la Capitale lo ha colto e ha deciso abitare con la sua famiglia per tantissimi anni. Il secondo nel Rione Sanità a Napoli, dove l’attore è nato e cresciuto, un corteo funebre che bloccò la città con circa 250mila persone in piazza. Ed il terzo, dopo il trigesimo, sempre nel Rione Sanità dove una bara vuota ha sfilato per le vie del quartiere.