Qual è il significato di alcune delle parole più celebri e utilizzate dal noto personaggio del Gabibbo di Striscia la notizia? Ecco tutte le informazioni.
Riesce sempre a strappare un sorriso il personaggio del Gabibbo, che ha fatto la sua prima apparizione televisiva nel lontano 1990.
Come è risaputo da tutti, questo pupazzo rosso fa parte del cast della trasmissione televisiva Striscia la Notizia.
È qui che da anni ormai si occupa di portare avanti diversi tipi di servizi in particolare che si occupano di ingiustizie.
Un vendicatore rosso, come spesso viene definito, che piace a grandi e piccini e che fa divertire con le sue irresistibili battute.
Ma cos’è che dice nello specifico questo personaggio? Scopriamone di più insieme.
Sono diverse le frasi celebri e le espressioni dette durante la trasmissione televisiva Striscia la Notizia dal personaggio del Gabibbo.
Quest’ultimo come molti sapranno è animato da una persona, che all’interno del costume ha il compito di esprimere fisicamente con gesti le movenze del personaggio.
La voce del pupazzo invece viene prestata da un’altra persona, e cioè da un noto autore televisivo. Forse non molti sapranno che in realtà questo pupazzo nasce da un’idea di Antonio Ricci, che è anche l’ideatore del tg satirico.
Una caratteristica principale di questo personaggio è il suo chiaro e forte accento ligure che lo contraddistingue.
È proprio liguri sono anche le espressioni tipiche del Gabibbo, che spesso e volentieri dice durante la trasmissione di Canale 5.
Una battuta è ad esempio è “belandi”, espressione utilizzata per lo più in Liguria e che vuole dire in italiano “diamine”.
Un altro termine utilizzato dal questo personaggio e inviato del tg satirico è “besugo”, altra terminologia ligure.
Tecnicamente i besughi sono chiamati nella regione Liguria, quei tipi di pesci che fanno parte della famiglia dei pagari, come ad esempio l’occhialone.
La caratteristica principale di questa tipologia di pesci e il fatto che essi abboccano con grande facilità.
Per questo motivo dunque il termine vuol dire sciocco, proprio perché ci si riferisce a qualcuno particolarmente credulone.
Termini dunque molto particolari, che fanno parte ormai da molti anni del linguaggio quotidiano del pupazzo e che anche tutto il pubblico italiano ha imparato a conoscere e a utilizzare a sua volta.
Questo articolo è stato modificato: 22 Ottobre 2021 07:18
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