Un momento molto difficile quello vissuto dal conduttore Massimo Giletti, che in un’intervista ha espresso considerazioni sul periodo nero affrontato.
Durante un’intervista per il Corriere della Sera il conduttore televisivo Massimo Giletti ha voluto raccontare di un periodo molto difficoltoso che ha vissuto.
Un vero e proprio dramma personale, che l’ha portato ad avere dubbi e incertezze riguardo il suo futuro.
Da anni Giletti in effetti è uno dei personaggi legati al mondo delle informazioni tra i più apprezzati da parte del pubblico, che negli ultimi tempi lo aveva seguito nel programma Non è l’arena in onda su La7.
Massimo Giletti, un dramma personale
Come molti ricorderanno il conduttore Massimo Giletti nei mesi scorsi aveva salutato il pubblico del suo programma Non è l’arena facendo intendere che quella sarebbe stata l’ultima puntata condotta da lui sulla rete.
Da quel momento in poi era aumentata la curiosità nei confronti dell’uomo per cercare di capire quale sarebbe stata la sua prossima mossa, con varie congetture che si erano diffuse su siti e giornali nei suoi confronti.
In moltissimi avevano prospettato un ritorno in RAI, ma poi non si era saputo più nulla del conduttore.
È stato nell’intervista al Corriere della Sera che l’uomo si è aperto raccontando maggiori dettagli su questo argomento.
Giletti non ha voluto nascondere di aver passato un periodo in cui ha affrontato un suo malessere personale molto forte, dovuto a un cambiamento di vita in seguito alla morte del padre e al fatto di essere finito sotto scorta.
Giletti infatti ha ammesso che mentalmente qualcosa era cambiato dentro di sé e non era più stato certo di quelle sarebbe stato il suo avvenire per quanto riguarda la carriera.
Si è appresa invece recentemente la notizia della decisione di restare a La 7 per altri due anni, firmando un contratto per la rete.
Sempre nell’interista Giletti ha spiegato che in effetti la sua decisione deriva dal rapporto ottimo che ha con Cairo.
Sicuramente una vita non facile quella che sta vivendo attualmente l’uomo, soprattutto subendo il prezzo di vivere sotto scorta.
L’uomo in merito a questa situazione ha voluto porre una domanda sul motivo per cui nella nostra televisione italiana si parla sempre meno di criminalità e del perché chi si occupa di trattare temi come la mafia deve finire poi sotto scorta.
Una condizione che gli porta grande disagio nella sua vita e di cui purtroppo ha ammesso di non vederne la fine.