Alessandro Gassmann, la sua lotta privata: quel disturbo che lo tormentava

Alessandro Gassmann è uno degli attori italiani di maggior successo. Nel suo privato ha affrontato con forza il dramma di un disturbo che lo attanagliava.

Alessandro Gassmann
Alessandro Gassmann (Getty Images)

Alessandro Gassmann è un registratore nato nel febbraio del 1965, ed è uno dei volti più importanti e conosciuti del panorama cinematografico italiano. La sua carriera nel mondo del cinema la deve sicuramente all’ambiente in cui è cresciuto, essendo figlio d’arte del grandissimo Vittorio Gassman e di Juliette Mayniel. Nonostante la difficoltà di essere accostato spesso al proprio padre, è riuscito nel tempo grazie al suo talento a crearsi una carriera e un grande rispetto nel suo lavoro per le sue doti e qualità. Nel corso della sua vita Alessandro si è ritrovato ad affrontare anche momenti molto difficili, in cui ha dovuto anche lottare con tutte le sue forze contro un disturbo che gli attanagliava la vita.

Scopriamo curiosità e informazioni dettagliate che riguardano la vita di questo importante personaggio del mondo dello spettacolo.

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Alessandro Gassman è sposato dal 1998 con Sabrina Knaflitz

Una delle persone più importanti della vita dell’attore Alessandro Gassmann è sicuramente Sabrina Knaflitz, e cioè l’attuale moglie dell’uomo. I due stanno ormai insieme da 23 anni e infatti si sono sposati nel lontano 1998. Con la Knaflitz, Gassman ha anche creato una famiglia, mettendo al mondo il loro figlio Leo Gassman che attualmente sta cercando di sfondare nel mondo della musica. Nonostante siano passati 23 anni insieme, Gassmann e la propria moglie appaiono ancora complici e uniti come due giovani innamorati. Insieme condividono moltissimo, tra cui anche lo stesso tipo di passione e amore per il cinema.

Anche Sabrina infatti è un’attrice italiana che ha lavorato in diversi film e che si è dedicata anche molto al teatro. Per Alessandro la moglie è stata sempre un grande supporto, che non l’ha mai lasciato solo anche nei momenti più difficili, come quelle che ha dovuto affrontare a causa di un disturbo psicologico che per anni l’ha tormentato.

Le crisi di panico e l’ansia che lo facevano soffrire

È stato durante un’intervista a ‘Ok salute e benessere’ che Gassmann ha deciso di aprirsi e raccontare un lato di sé che per anni aveva tenuto segreto. Alessandro infatti ha deciso di parlare del disturbo che per diverso tempo l’ha tormentato, e che gli stava letteralmente rovinando la vita. Gassman ha spiegato delle sue crisi di panico e ansia che lo coglievano di sorpresa in vari momenti e situazioni della sua vita. La primissima volta che ebbe a che fare con uno di questi episodi fu nel lontano 2002, come ha spiegato durante l’intervista. Pare che in quel preciso momento l’attore si trovava semplicemente disteso sul letto a leggere un libro, quando d’improvviso fu colto da un ansia strana, che continuava ad aumentare e a far battere il cuore sempre più forte, e che gli generava un sudore freddo.

Gli episodi poi continuarono di tanto in tanto, fino a quando nel 2003 non decise di intraprendere una delle scelte più significativi e importanti della tua vita, quello di provare la psicanalisi. In primis dunque aveva iniziato la terapia junghiana e successivamente era passato poi a quella transazionale. Un aiuto terapeutico che si è portato con sé nel corso degli anni, tenendosi in contatto tra terapeuta e neurologo per cercare le cure giuste per il suo problema, che fu definito poi disturbo d’ansia generalizzato.

La terapia, una vera necessità

Pare che l’attore in particolare abbia sofferto di una carenza di serotonina che grazie alla cura a cui si era sottoposto, che preveda anche l’incremento di questa molecola, fu poi superato. Per Gassman l’aiuto psicologico da parte di specialisti è stato sicuramente fondamentale, ed era diventato per lui una necessità vera, poiché viveva nell’incubo che potesse rivivere ancora e ancora attacchi di panico. Proprio questa paura lo spingeva a chiudersi in se stesso, autointrappolarsi nel terrore che quel male potesse ritornare in qualsiasi momento della sua vita e sconvolgerla. Col tempo però, e con la terapia, ha capito che bisogna parlare, aprirsi e raccontare le proprie paure e i propri pensieri e soprattutto avere fiducia e pensare che anche questa da malattia si può guarire.

Vittorio Gassman, una presenza “ingombrante”?

Sono stati tanti i temi che Alessandro Gassmann ha affrontato nel corso della terapia psicologica, come anche quello del suo rapporto con il proprio padre Vittorio Gassmann. Durante un’intervista a ‘Ok salute e benessere’ ha raccontato di come  il padre, uno degli attori più importanti del panorama cinematografico italiano, era una presenza “ingombrante” per lui. Vittorio infatti è stato un padre molto esigente, che l’ha spinto verso la carriera attoriale. Ad Alessandro in realtà pare non interessasse il mondo del cinema e aveva intrapreso studi in agraria, anche se il suo desiderio più grande era quello di essere indipendente. Per l’allora giovanissimo Alessandro non fu semplice però gestire il paragone cinematografico con il padre, ed è cresciuto con molti complessi e la voglia di poter cercare di dimostrare le proprie qualità.

Per seguire ciecamente le idee del proprio padre, spesso metteva da parte le sue emozioni e ciò che sentiva arrivando ad obbligarsi ad essere ciò che non era. La sua personalità era molto differente dal padre e Alessandro spiccava per il suo animo sensibile, la passione per le semplici cose come l’amore per la campagna o per il disegno e la pittura. È stato soprattutto grazie alla terapia che Alessandro è riuscito anche a superare la paura di chiedere aiuto, a fare pace con il suo essere semplicemente umano, ad entrare in contatto maggiormente con se stesso imparando a dire no e a vivere solo le situazioni che sono più funzionali a se stesso.

Vittorio Gassman bipolare?

A quanto pare sembra che Alessandro non è stato il solo ad aver sofferto di disturbi psicologici, ma pare che proprio il padre Vittorio nel corso della sua vita abbia sofferto di disturbo bipolare. Sembra infatti che anche l’uomo avesse delle crisi profonde e che vivesse con una sensazione di anedonia, così come scritto su Cinematographe, che lo portava a non sentire piacere e interesse verso qualsiasi tipo di cosa facesse. Pare che anche Vittorio avesse parlato dei suoi problemi durante qualche intervista raccontando delle sensazioni che lo portavano per mesi e addirittura anni interi a non sentire il piacere di vivere, non riuscendo di conseguenza anche a poter dare alle persone che amava la presenza che meritavano. All’epoca pare che Gassman non ricevette subito la diagnosi giusta e fu trattato da depresso nonostante fosse bipolare.

Alessandro Gassmann, un padre severo per il figlio Leo

Un altro tra gli affetti più importanti della vita di Alessandro Gassmann è senza ombra di dubbio il proprio figlio Leo. Anche Leo Gassman ha raggiunto negli ultimi anni una discreta notorietà, anche se in un ambito che si discosta da quello paterno, sfondando cioè nel mondo della musica. In particolare il pubblico televisivo l’ha potuto conoscere grazie alla sua partecipazione al noto talent show XFactor. Grazie a questa importante vetrina ha ottenuto la possibilità anche di partecipare addirittura al Festival di Sanremo, arrivando a vincere Sanremo giovani. Una straordinaria emozione anche per il padre, che aveva raccontato di essersi talmente emozionato da rischiare addirittura di sentirsi male.

Come padre Alessandro ha raccontato di essere severo, un po’ come lo è stato suo padre Vittorio con lui. Si tratta di una severità però diversa, in cui non mancano mai intensi gesti di affetto. La cosa più importante per Alessandro è poter essere per suo figlio un padre, e non un amico, dandogli la giusta libertà e ed educazione. L’attore è stato poi ripagato avendo cresciuto un figlio che gli ha portato tante soddisfazioni.

La diagnosi e l’intervento delicato

Alessandro Gassmann ha raccontato di un episodio riguardante alcuni problemi fisici abbastanza delicati che ha riscontrato anni fa. È stato infatti nel 2004, mentre in doveva interpretare il personaggio di Caio Marzio Coriolano, che iniziò a riscontrare alcuni dolori soprattutto all’altezza del collo. Gassmann inizialmente pensò che si trattasse di dolori dovuti alla pesantezza dell’armatura che indossava per le riprese del film. Visto che il dolore era persistente, si decise poi a sottoporsi ad una visita di controllo da un suo amico ortopedico.

Fu proprio questo che gli diagnosticò ben due ernie cervicali. Il medico all’epoca gli disse però che massaggi o terapia non sarebbero stati sufficienti per risolvere il problema e che se voleva non finire paralizzato dal dolore l’unica alternativa era un intervento chirurgico. Fortunatamente poi le cose si risolsero e dopo l’intervento e mesi di fisioterapia, riuscì a tornare in perfetta forma.

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Carriera e riconoscimenti di Alessandro Gassmann

Alessandro Gassmann debuttò nel mondo del cinema all’età di 17 anni nel film Di padre in figlio, che era stato scritto e diretto proprio da Vittorio Gassman. Varie sono state poi le altre opere a cui ha preso parte, ma fu probabilmente grazie al film Il bagno turco del 1997 del regista Ferzan Ozpetek che riscosse credibilità, successo e riconoscimenti. È stato però con la sua partecipazione nel 2008 al film Caos calmo, con Nanni Moretti, che riuscì a vincere l’importante premio David di Donatello per miglior attore e anche un Nastro d’argento, Ciak d’oro e un Globo d’oro.

Non solo cinema, una grande passione: il basket

Forse non molti lo sapranno, ma nella vita di Alessandro Gassman c’è stato spazio anche per un’altra grande passione oltre a quella per il suo lavoro e che riguarda l’ambito sportivo. A quanto pare infatti ebbe anche un discreto potenziale per il basket, a cui si dedicò prima di lavorare nel mondo del cinema. Ad aiutarlo ci fu anche la sua altezza di 1,85 cm che gli permise di potersi applicare con serietà in questo sport, militando addirittura in serie B.

Un cognome importante e quella ‘n’ in più

Tra le altre curiosità da citare sull’attore Alessandro Gassman una raccontare riguarda il suo cognome. È risaputo infatti che i Gassman hanno delle origini ebree e inizialmente il cognome pare avesse due N finali, e poi per decisione della nonna paterna fu modificato lasciandone una sola. È stato poi nel corso degli anni che Alessandro ha deciso di sua iniziativa di dare importanza alle proprie origini volendo aggiungere nuovamente la seconda N al suo cognome perché voleva recuperare, come spiegato in un’intervista, quella che era stata la storia della sua famiglia.

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