Diaz – Don’t clean up this blood è un film che affronta un tema importante e basato su una storia vera. Ecco curiosità e informazioni inerenti a questa opera cinematografica.
Un film che affronta una tematica molto seria, toccante e soprattutto importante è Diaz – Don’t clean up this blood del 2012. Al centro della storia infatti si narra una vicenda davvero molto grave, che accadde in seguito al G8 di Genova del 2001.
Una scuola, la Diaz che si trova nel territorio genovese, aveva subito infatti una irruzione molto violenta da parte delle forze dell’ordine.
Il regista Daniele Vicari ha voluto dunque puntare l’attenzione su questo tema, che sconvolse gli animi degli italiani per l’incredibile ferocia.
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Film del 2012 è Diaz – Don’t clean up this blood che ha visto alla regia Daniele Vicari e affronta un tema importante e sicuramente scomodo. Si racconta come già specificato infatti una storia vera che è incentrata su quelli che sono stati i cosiddetti fatti del G8 di Genova. Al centro trama troviamo la storia della violenta irruzione avvenuta ad opera delle forze dell’ordine nella scuola Diaz di Genova, in cui furono commessi dei crimini per cui anche lo Stato italiano è stato condannato. Vari gli episodi di violenza inaudita che si sono verificati ai danni di molte persone presenti quella notte nella scuola.
La narrazione si sviluppa proprio durante la notte del 21 luglio 2001 in cui 93 persone di nazionalità e stato sociale diverso si trovano a pernottare all’interno della scuola che la città di Genova aveva messo a disposizione come dormitorio. Tra i protagonisti ritroviamo il giornalista Luca, che dopo aver seguito i vari scontri avvenuti durante il G8, decide di andare a Genova per documentare personalmente l’evoluzione dei fatti. Protagonista è anche Alma, una giovane anarchica tedesca che è stata parte attiva degli scontri ed è rimasta profondamente sconvolta per la violenza scaturita in poco tempo. Troviamo poi Max, un vicequestore della mobile di Roma che si è rifiutato di ordinare una carica nei confronti dei black block per evitare di coinvolgere anche altri pacifisti manifestanti. Il destino di tutti questi personaggi si incrocerà in una delle notti più lunghe della storia italiana.
Come abbiamo già specificato la storia del film Diaz – Don’t clean up this blood si riferisce a dei fatti accaduti realmente che si sono svolti il 21 luglio del 2001 all’interno della scuola Diaz di Genova. In quei giorni c’erano già stati scontri vari in zone diverse di Genova, ma sicuramente una delle più sanguinosi e violenti avvenne proprio durante la notte all’interno della scuola.
A fare irruzione in questo plesso scolastico furono i reparti mobili della Polizia di Stato e anche alcuni carabinieri. Quando entrarono all’interno della scuola c’erano diverse persone, alcuni dei quali erano stranieri, che riposavano in sacchi a pelo messi all’interno della palestra. La violenza che si sprigionò in poco tempo fu incredibile e addirittura la prima persona che la polizia incontrò, Mark Covell un giornalista inglese, fu preso a colpi che addirittura lo portarono al coma. Le aggressioni continuarono e la polizia ferì 82 persone e ne arrestò 93. Alcuni degli arrestati furono portati in ospedale, mentre altri in una caserma di Bolzaneto.
Attualmente ancora oggi non si sa il numero esatto degli agenti che presero parte a questa operazione e alla vicenda susseguirono per ben tredici anni di procedimenti penali che purtroppo spesso si sono conclusi con assoluzioni per l’impossibilità di trovare dei responsabili. Nel 2015 però la Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso di condannare lo Stato italiano ad un pagamento e risarcimento di €45000 nei confronti di uno dei feriti.
Inoltre la Corte ha anche puntualizzato il fatto che durante questa operazione non sono stati rispettati gli articoli 3, 6 e 13 che riguarda la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali a causa di torture, e punizioni ritenute inumane. Anche nel 2017 la Corte ha anche nuovamente voluto condannare l’Italia sostenendo che lo Stato allora non ha saputo punire o prevenire le torture commesse dalle forze dell’ordine.
Spesso ci si chiede che fine hanno fatto i poliziotti della Diaz, i colpevoli di alcune delle atrocità già raccontate. Dalle notizie lette su Ilmanifesto.it, sappiamo che due poliziotti Pietro Troiani e Salvatore Gava hanno ottenuto negli ultimi anni addirittura una promozione a vicequestori. Entrambi erano stati ritenuti colpevoli all’epoca dei fatti del G8, uno di loro per aver introdotto una molotov all’interno della scuola Diaz per giustificare le violenze di cui si erano fatti carico e l’altro per aver accertato il ritrovamento di quest’ultima.
Per altri come già specificato non si è mai trovato un colpevole e spesso si è arrivati direttamente ad una assoluzione piena. Altri ancora invece sono stati condannati, come spiegato dal Il Fatto Quotidiano. 25 poliziotti infatti hanno subito l’interdizione dai pubblici uffici.
Per girare il film Diaz – Don’t clean up this blood ci si è avvalsi di una coproduzione molto importante tra Francia, Italia e Romania. Per quanto riguarda le location utilizzate il film a quanto pare fu quasi del tutto girato in Romania, e sembra anche che ci fu un divieto di fare dei sopralluoghi all’interno della scuola Diaz. Altro dato interessante è che per la produzione di questa opera sono stati utilizzati ben 250 stunts e anche ben 35 mezzi della polizia.
Diversi furono i pareri riguardo a questo film. C’è chi La Repubblica ha affermato l’importanza dell’opera che può invitare la gente a riflettere e approfondire su questo argomento. C’è anche chi come il giornale Ciak ha fatto una critica su una mancanza delle motivazioni che hanno portato agli scontri del G8 e sul puntare troppo alla spettacolarizzazione degli atti di violenza che sono accaduti. Pareri molto contrastanti, che però non hanno per nulla scalfito la forza e il successo di questo film.
Questa opera cinematografica infatti è stata anche presentata al Festival Internazionale del cinema di Berlino nel 2012 e ha vinto un premio che riguarda la sezione Panorama. Il film ha anche ottenuto successo al XXVII Festival cinematografico delle cerase, nonché ai:
Pare che è poco prima dell’uscita nelle sale cinematografiche del film fu divulgata una circolare dal Ministero dell’Interno destinata agli agenti di polizia, spiegando loro che per partecipare ad interviste, convegni o altro bisognava ottenere una certificazione che li autorizzasse da parte dell’Ufficio relazioni esterne della Polizia di Stato. Tale mossa portò ad una considerazione negativa da parte di tante persone tra cui anche giornalisti, che percepirono questa mossa come un tentativo di censura.
La colonna sonora del film Diaz è uscita nel 2012 ed è possibile ascoltarla su YouTube music. Tale opera è stata composta dal musicista Teho Teardo, che ha curato anche la produzione e il missaggio avvenuto tra i Basement Recording di Roma e lo Studio 108 di Londra.
Tutte le composizioni sono state interpretate dallo stesso Teardo che è stato accompagnato dal quartetto Balanescu e vari altri musicisti. L’unico pezzo che si differenzia da quelli composti da Teardo è il brano di Tricky dal titolo Evolution revolution love. Ecco la lista completa dei brani che si trovano all’interno della soundtrack.
Per tutti coloro che volessero vedere il film Diaz – Don’t clean up this blood è possibile farlo utilizzando diversi modi. Lo si può trovare ad esempio in abbonamento su piattaforme streaming come Amazon Prime video e Netflix. Disponibile anche a noleggio sempre in streaming su Rakuten Tv, CHILI, Apple iTunes e Google Play.
Questo articolo è stato modificato: 14 Giugno 2022 16:27
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