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Pelè, l’uomo che ‘inventò’ la magia della maglia numero 10: l’aneddoto

Dirigente sportivo ed ex calciatore, Pelè, tra i migliori di sempre e della storia del calcio: l’incredibile aneddoto che diede vita alla leggenda della numero 10

Pelè (fonte foto: GettyImages)

Calciatore straordinario, tra i migliori di sempre, Pelè. con un’infanzia difficile e dalla storia ricca di curiosità e momenti importanti: l’aneddoto che ha dato vita alla magia della maglia numero 10 nel calcio.

Una carriera importantissima per lui, racca di riconoscimenti importanti, con una storia di vita davvero particolare che non smette di emozionare e incantare tutti gli appassionati di calcio e non solo.

Tutte le curiosità particolari, i dettagli, le informazioni a proposito della straordinaria carriera e del magico percorso compiuto da Pelè, a cominciare dal peso della maglia numero 10; ma anche in merito alla sua vita privata e a quegli aspetti che forse non sono noti proprio a tutti.

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Pelè chi è: età, altezza, peso, data e luogo di nascita, biografia

Pelè (fonte foto: Instagram, @pele)
  • Nome e Cognome: Edson Arantes do Nascimento;
  • Nome noto: Pelè;
  • Altezza: 1,72 circa;
  • Peso: 75 kg circa;
  • Data di Nascita: 23 ottobre 1940;
  • Età: 31 anni;
  • Luogo di Nascita: Três Corações, Brasile.

La straordinario e grandissimo calciatore Edson Arantes do Nascimento, noto con il nome di Pelè, nasce a Três Corações, in Brasile, il 23 ottobre del 1940 ed ha dunque, al momento, 80 anni.

Quest’ultimo nasce dai genitori Dondinho, anch’egli ex calciatore che finì prima del giusto tempo la sua carriera in virtù di un infortunio al ginocchio, e di Maria Celeste Arantes.

Il suo primo soprannome, a casa ed in famiglia, era quello di Dico.

Un personaggio praticamente conosciuto in tutto il mondo, per la FIFA, per il Comitato Olimpico Internazionale e per la IFFHS è il Calciatore del Secolo.

Tra i tanti riconoscimenti importanti avuti, il Pallone d’oro FIFA del secolo; il Pallone d’oro FIFA onorario; tesoro nazionale del Brasile; patrimonio storico-sportivo dell’umanità; unico ad aver vinto tre mondiali e molti altri ancora.

Pelè, l’infanzia: la povertà e i primi inizi con il calcio

Pelè (fonte foto: Instagram, @pele)

Da piccolo, quando aveva all’incirca 5 anni, arriva il trasferimento nella località di Bauru, e il futuro campione inizia a guadagnarsi qualche piccolo compenso pulendo le scarpe.

La sua era una condizione di assoluta povertà, tanto che quando iniziò a prendere confidenza con il calcio, pare avesse un solo calzino o stacci riempiti con carta e nessun pallone ma, pare, un frutto di mango.

La sua prima squadra fu proprio quella del Bauru, che competeva a livello dilettantistico; tuttavia il suo talento cristallino gli permise di essere notato da Waldemar De Brito, che spinse per fargli fare un provino con la squadra del Santos.

Edson Arantes do Nascimento detto Pelè: perché quel nome?

Il nome celebre con cui tutti lo conoscono è quello di Pelè; pare che tale nome gli fu affibbiato da un compagno di scuola che scelse tale soprannome per provocarlo, in virtù del fatto che il calciatore pronunciava Bilé, il nome di un portiere, “Pilé”.

Una scelta che col passare del tempo sembra comunque esser stata gradita al grande campione, il cui vero nome, Edison o Edson, pare gli sia stato dato in onore di Thomas Edison.

La carriera di Pelè: dalla squadra del Santos al ritiro e i gol

Pelè (fonte foto: Instagram, @pele)

Fu all’età di 15 anni che il campione fece il suo provino con la maglia del Santos, dove entrò a far parte delle giovanili, restandoci per circa un anno, prima di approdare alla prima squadra.

Il suo debutto avvenne nel settembre del ’56, in amichevole, dove segnò anche un gol.

A soli 16 anni divenne già titolare della squadra con il soprannome di Gasolina, venendo eletto capocannoniere e ottenendo la convocazione nella nazionale del Brasile dopo 10 messi dalla firma del contratto.

Quando il mondo potè ammirarne il talento ai Mondiali, ci furono squadra come la Juve o il Real che provarono ad acquistarlo; anche l’Inter andò vicina, con la stipula di un contratto. Ma la trattativa fu annullata dopo l’aggressione avvenuta ai danni del presidente del Santos da un tifoso.

Qualche anno dopo, nel ’61, il Brasile lo dichiarò “Tesoro nazionale”, ponendo fine ad altre eventuali e future chance di trasferimento.

Quella del calciatore è stata semplicemente una carriera incredibile, con il gol numero 1000 del suo percorso professionale che arriva nel novembre del 1969, il famoso “O milésimo”.

Dopo tantissime partite vissute al top e ben 19 anni con la maglia della sua squadra di club, nel ’74 arrivò la decisione di ritirarsi; il suo palmares contava di 10 titoli paulisti, 5 Taça Brasil, 3 tornei Rio-San Paolo, una Taça de Prata, 2 Libertadores, 2 Intercontinentali, una Supercoppa dei Campioni intercontinentali.

Un anno dopo tale scelta, venne tuttavia ingaggiato dai New York Cosmos, una scelta che lo vide anche nelle vesti di testimonial di questo sport in America del nord.

L’esordio avviene nel giugno del 75, e dopo tre stagioni e alcuni successi, si ritirò definitivamente.

Pelè e il Brasile: in nazionale, dal debutto ai tre mondiali di calcio vinti e i gol

Pelè (fonte foto: Instagram, @pele)

Se la storia calcistica e professionistica di Pelè è semplicemente gloriosa per quanto riguarda il club e i trofei vinti, diventa epica quando si parla della Nazionale Verdeoro e dunque del suo Brasile.

La magia circonda tale percorso sin dal primissimo esordio che avvenne nel luglio del ’57, quando ancora non aveva compiuto 17 anni. Il Brasile affrontava la rivale dell’Argentina, e i verdeoro persero quel match per 2-1, con l’unica rete siglata proprio dal futuro campione.

Il calciatore ebbe modo di illuminare le competizione a cui prese parte, e insieme ai suoi compagni di calcio disegnava talento e bravura, frutto di un talento davvero incredibile.

Sono stati tre i mondiali di calcio vinti dalla nazionale in cui militava, e nello specifico Svezia 1958, Cile 1962, Messico 1970.

Grazie al proprio estro, ha fatto la storia del calcio brasiliano e del calcio in generale; dopo la vittoria del ’70, ebbe modo di giocare con la sua nazionale altri quattro match amichevoli.

Il suo ritiro avvenne dopo ben 92 partite condite da 77 gol che lo resero il miglio cannoniere della sua nazionale di sempre, e come detto tre vittorie mondiali.

La maglia numero 10 di Pelè: l’aneddoto che ‘invento’ la magia

Quando si parla di personaggi di tale calibro, è più che naturale che la leggende si mischi con la storia, dando vita a racconti, retroscena ed aneddoti di cui gli appassionati vanno, comprensibilmente, ghiotti.

È il caso della storia della numero 10, la maglia più ambita, il numero da sogno con cui tantissimi giovani calciatori, campioni, ragazzini, sono cresciuti e crescono, ambendo a calcare palcoscenici importanti proprio con quella maglia pesante sulle spalle.

Il numero 10 è infatti, come noto, l’emblema del talento, della tecnica sopraffine, del genio, e non a caso viene affidata ai trequartisti, ai centrocampisti offensivi ispirati o agli attaccanti dalla grande tecnica.

Ronaldinho, Maradona, Platini, Baggio, Totti, Del Piero, questi sono solo alcuni dei grandi che hanno regalato perle e magie con quella maglia sulle spalle.

Tuttavia, prima della Coppa Rimet del ’58, il numero tanto speciale, era solo un numero come tanti. Fu in Svezia infatti che tale maglia fu data a Pelè, secondo un aneddoto che non tutti conoscono.

Alla Fifa fu, in quell’occasione, data la lista dei convocati della nazionale da parte dei dirigenti, ma priva dei numeri.

A tale dimenticanza fu posto rimediato dall’organizzazione sportiva, con una assegnazione che venne però fatta a caso e senza conoscere nello specifico le qualità dei singoli.

Basti pensare che il portiere, Gilmar, ricevette la numero 3 mentre all’attaccante Didì spettò la 6. E quale fu la maglia che ottenne Pelè? Esatto, proprio la numero 10, che da quel momento il calciatore non toglierà più.

Pelè su Transfermarkt: il segno della fama

Un’altra piccola curiosità che riguarda il calciatore è relativa a Transfermarkt, il noto sito web tedesco che contiene informazioni relative al mondo del calcio quali classifiche, risultati, trasferimenti, carriere e molto altro.

La piattaforma è molto ricercata, quando associata al nome di Pelè, e ciò non stupisce affatto poiché, pur con il passare del tempo, la curiosità dei fan e degli appassionati è sempre viva, così come la voglia di arricchire le proprie informazioni andando a sbirciare tra i dati riportati sul sito inerenti proprio alla Perla nera.

La vita privata di Pelè: matrimonio, mogli e figli

Pelè (fonte foto: Instagram, @pele)

Se la curiosità del pubblici non manca mai a proposito di una carriera così eccezionale e ricca di successi, non da meno è quella inerente alla vita privata di un personaggio come la Perla nera.

Chi si è aggiornato sulle vicende del campione sa che si è sposato tre volte e che ha sei figli, quali Kelly, Edinho, Jennifer, Joshua e Celeste e Flavia.

Il calciatore è stato sposato con Rosemeri e Assiria, poi ha avuto un legame con la giornalista Lenita Kurtz.

Tuttavia, nell’ambito di un documentario realizzato da Netflix, sono emersi particolari rispetto alla sua vita privata e alla relazioni del passato.

Nello specifico, il campione ha spiegato di aver avuto tante relazioni e “con alcune di loro ho avuto anche dei figli.” Il calciatore ammette di aver saputo della loro esistenza “solo molto tempo dopo”. Va menzionata anche Sandra Machado, che il campione non ha mai riconosciuto, pur se i tribunali confermarono che era il papà della donna, purtroppo scomparsa a seguito di un cancro nel 2006.

Pelè film: genio e talento raccontato al cinema

Sono tanti i film, i documentari e le pellicole ispirate a Pelè e che ne raccontano il genio e la vita, traendo ispirazione dalla sua storia così particolare ed intensa.

Per menzionarne uno, che di certo è entrato nel cuore del pubblico, va segnalato Pelé: Birth of a Legend) del 2016, scritto e diretto dai fratelli Jeff e Michael Zimbalist.

La pellicola ripercorre la storia del calciatore, ponendo l’accendo su alcuni specifici momenti che hanno contributo a renderlo grande nel mondo.

Vi sono alcune curiosità relative al progetto, come l’apparizione ad esempio del vero ex calciatore, un momento che di certo ha emozionato chi ha assistito al film.

Inoltre, nell’adattamento italiano, è arrivata la decisione di far doppiare il cronista della finale del ’58 da Bruno Pizzul.


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Pelè e Maradona, la storia del calcio: il saluto più triste

Pelè e Maradona (fonte foto: Instagram, @pele)

A lungo hanno diviso e continueranno probabilmente a dividere gli appassionati, Pelè e Maradona, con il pubblico che ha sempre optato per uno dei due quando si parla del migliore giocatore di calcio di sempre.

Sta di fatto che entrambi calciatori sono stati dei simboli assoluti delle proprie nazionali e della propria terra d’origine ma non solo, e al di là di come la si pensi, non ci si può non emozionare quando la mente va a quanto da loro fatto.

La scomparsa di Diego Armando Maradona ha gettato dolore e tristezza nel cuore di tutti, che si sono ulteriormente commossi leggendo le parole della Perla Nera, che lo ha salutato in quell’occasione su Twitter, con alcune parole molto intense.

“Che triste notizia. Ho perso un grande amico e il mondo ha perso una leggenda. – scrive nel suo saluto Pelè – C’è ancora molto da dire, ma per ora possa Dio dare forza ai membri della sua famiglia. Un giorno, spero che potremo giocare a pallone insieme nel cielo”.

Questo, il testo scritto dall’ex calciatore, che così ha omaggiato e salutato il ‘rivale‘ nonché amico argentino.

Tweet di Pelè su Maradona (fonte foto: Twitter, @Pele)

Pochi giorni dopo il decesso, su Instagram, Pelè ha voluto dedicare una lettera a Diego, scrivendo alcune parole molto forti ed emozionati che non saranno sfuggite ai più attenti.

Il calciatore parla dei paragoni fatti dalla “gente” per una vita intera, definendo Maradona come “un mago con il pallone”, e “una vera leggenda”

Tuttavia, il campione sottolinea che prima di ogni altra cosa, è stato “sempre un grande amico, con un cuore ancora più grande”.

Pelè spiega che il mondo sarebbe un posto migliore se vi fossero meno paragoni e, per tale ragione, definisce Diego come “incomparabile“.

Pelè ne sottolinea l’onestà assoluta, un insegnamento da raccogliere, e chiude la sua lettera con un “ti voglio bene”.

La lettera commovente, nella sua totale interezza, è consultabile nel post riportato in basso.

Pelè, post su Maradona (fonte foto: Instagram, @pele)

Questo articolo è stato modificato: 11 Aprile 2021 18:24

Pubblicato da
RedazioneDQ

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