Gino Paoli è tra gli artisti italiani più amati, ma qualche tempo ha raccontato quel tentato suicidio: “Dopo, ho capito che è stato meglio così“
Gino Paolo, noto ed amato un cantautore, musicista ed ex politico, continua a lasciare tutti senza parole con le sue canzoni ed interpretazioni; del suo immenso repertorio musicare fanno parte diversi brani che hanno fatto la storia della musica.
Nel corso della sua lunghissima carriera ha partecipato a ben sette edizioni del ‘Festival di Sanremo’ e sicuramente in molti ricorderanno brani come ‘Sapore di sale‘, ‘Senza fine‘ e moltissimi altri.
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Indice dei contenuti
Gino Paoli chi è? Età, altezza, peso
Nome e cognome: Gino Paoli
Data di nascita: 23 settembre 1934
Età: 86 anni
Altezza: 1.80 m
Peso: 84 Kg
Luogo di Nascita: Monfalcone, Friuli Venezia Giulia
Instagram: @ginopaoliofficial
Il famoso cantautore è nato il 23 settembre del 1934 a Monfalcone, suo padre è Aldo Paoli, e di mestiere fa l’ingegnere navale, mentre sua mamma è Caterina Rossi, casalinga.
La coppia, poco dopo la nascita del cantante, decide di trasferirsi a Genova. La madre di Paoli all’epoca suonava il pianoforte e l’artista comincia ad appassionarsi al medesimo strumento musicale e dal momento che non ha un particolare amore per gli studi, si lega ad un gruppo di ragazzi che misero su la scuola genovese.
Tra i ragazzi amici di Paoli ci sono cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana come Luigi Tenco e Fabrizio De André.
Nel gruppo però vi erano anche Gianpiero Reverberi e Gian Franco Reverberi ed è proprio grazie ai due giovani che Paoli va a Milano ed incide il suo primo disco.
Inizialmente, il cantante non riscontra alcun successo con i suoi brani, ma dopo qualche tempo incontra Mogol.
Quest’ultimo chiede a Mina, all’epoca già molto famosa, di cantare ‘Il cielo in una stanza‘ scritta proprio da Gino Paoli; la canzone scala le classifiche e corsara il cantautore.
Gino Paoli carriera: da Il cielo in una stanza ad oggi
All’inizio degli anni ’60, Paoli incontra e si innamora di Ornella Vanoni, il rapporto tra i due fa nascere canzoni di alto calibro come: ‘Senza fine‘, ‘Anche se‘ ed anche ‘Me in tutto il mondo‘.
Con ‘Un uomo vivo‘ il cantante sale per la prima volta sull’ambito palco dell’Ariston e poi è al ‘Festival di Diano Marina‘ con ‘Gli innamorati suo sempre soli‘.
Nei medesimi anni il cantautore comincia ad avere una dipendenza dall’alcol, ma dopo il decesso di suo fratello dovuto ai medesimi motivi, Paoli decide di smettere.
Qualche anno dopo incide quello che diventerà uno dei suoi dischi più famosi ‘Sapore di sale‘ che vede la collaborazione di Ennio Morricone e di Gato Barbieri.
Con la canzone appena citata il cantante prende parte al ‘Cantagiri‘ riuscendo ad avere un grande impatto sul pubblico ed in seguito pubblica ‘Che cosa c’è‘.
Verso la metà degli anni ’60, Paoli è di nuovo al ‘Festival di Sanremo‘ con il brano dal titolo ‘Ieri ho incontrato mia madre‘ con cui riesce ad arrivare in finale.
In seguito pubblica alcuni brani, ma non scritti di sua mano e poco dopo si chiude il contratto con la casa discografica RCA; poi a Sanremo con ‘La carta vincente‘ non riesce ad accedere alla finale e col passar del tempo la musica di Paoli comincia a tramontare.
Il cantautore lontano dai riflettori comincia di nuovo a suonare in giro per la Liguria ed è proprio questo il periodo in cui incontra la droga; il cantautore esce dalla dipendenza dopo qualche tempo a seguito di un incidente d’auto.
Dopo un’altra serie di pubblicazioni, decide poi di dedicarsi al lavoro di talent-scout ed è proprio in quegli anni che incontra e lancia Viola Valentino.
Fonte video: Youtube
Quando ormai nessuno più se l’aspettava, Paoli ritorna a riscuotere un grande successo grazie al brano scritto come colonna sonora per ‘Una donna allo specchio‘.
Verso la metà degli anni ’80, insieme alla Vanoni, Paolo comincia un tour che resta nella storia della musica italiana e nello stesso anno pubblica ‘Ti lascio una canzone‘ ed anche ‘Questione di sopravvivenza‘
In seguito partecipa di nuovo al ‘Festival di Sanremo‘ con ‘Questa volta no‘ riuscendo a classificarsi 13esimo, mentre all’inizio degli anni ’90 è al centro con ‘Matto come un gatto‘ e con ‘Quattro amici‘ si aggiudica il ‘Festivalbar‘ di quell’anno.
Verso la fine degli anni ’90 pubblica ‘Pomodori‘ e nel 2002 è di nuovo a Sanremo con il singolo ‘Un altro amore‘.
Negli 2000 invece è la volta di ‘Ti ricordi? No, non mi ricordo‘ mentre qualche anno più tardi è la volta di ‘Milestones – Un incontro in jazz‘; nel 2009 partecipa alla scrittura di ‘Domani‘ in favore dei cittadini abruzzesi che poco prima erano stati colpiti da un terribile terremoto e nel medesimo anno pubblica ‘Storie‘.
Qualche anno dopo partecipa al Programma di Alimentazione Mondiale delle Nazioni Unite con ‘Santo me‘.
Gino Paoli, l’amore scandaloso con Stefania Sandrelli
All’inizio degli anni ’60, Gino Paoli intraprende un tour per l’Italia ed incontra per la prima volta Stefania Sandrelli.
All’epoca dei fatti l’attrice era davvero molto giovane e il cantautore si innamora di lei; l’amore tra i due suscita grande disappunto ed un enorme scandalo perché Paoli era già sposato ed in attesa in un figlio, mentre le Sandrelli era minorenne. Dall’amore tra i due, però, nasce quella che oggi è un’amata e famosa attrice, Amanda Sandrelli.
Gino Paoli vita privata: moglie e figli del cantautore
Per quanto riguarda la vita privata del cantautore, Paoli è stato sposato con Anna Fabbri con cui ha avuto il suo primo figlio che si chiama Giovanni.
Nei medesimi anni, incontra e si innamora di Ornella Vanoni, ma anche quella storia d’amore finisce e i due diversi anni dopo si rincontrano per collaborare insieme da artisti.
All’inizio degli anni ’90, invece, convola a nozze con Paola Penzo con cui ha ben tre figli: Nicolò, Tommaso e Francesco.
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Gino Paoli e quel tentato suicidio: ecco cos’è successo
Durante una lunga intervista a ‘L’Espresso‘, Paoli ha confessato di aver tentato il suicidio, ma senza riuscirci in quanto la pallottola si è fermata nel pericardio salvando la vita all’artista.
In merito il cantautore ha dichiarato: “Non mi sparai perché travolto dai problemi. Anzi, ero all’apice della fame e avevo tutto. Lo feci per sfida“.
Queste le parole dell’artista che poi continua a spiegare: “Togliersi la vita è l’unico arrogante modo per decidere del proprio destino. Ma la pallottola si conficcò nel pericardio. Ed è ancora là. Fu un segno. Non era la mia ora. Dopo, ho capito che è stato meglio così“.
Un terribile episodio quello raccontato dall’artista che fortunatamente si è concluso nel modo più inaspettato e migliore possibile.