Elisabetta Scarano, giovane attrice, diplomata nel 2011 presso l’Accademia di recitazione del Piccolo Teatro di Milano, ha da subito preso parte in numerose pièce teatrali. Scopriamo insieme chi è l’artista.
Elisabetta Scarano fin da giovanissima ha recitato non solo a teatro, dove ha calcato numerosi palchi di notevole fama, ma abbiamo visto anche il suo bellissimo volto al cinema, i suoi occhi azzurri hanno bucato lo schermo. Ma la sua carriera non si ferma qui. Ebbene l’attrice è riconosciuta anche per le sue doti canore, i suoi danzanti movimenti e la sua bellezza, infatti ha posato per molti fotografi come modella. Insomma un’artista al 100 per cento.
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Elisabetta Scarano, ESCLUSIVA: “Tra teatro e cinema”
Qual è stato il primo grande ruolo che ha dato inizio alla tua carriera?
“Il ruolo che ha segnato il mio vero e proprio “debutto in società” è stato Marta dei Cappelli Neri nell’opera “Santa Giovanna dei Macelli” di B. Brecht con la regia di Luca Ronconi. Durante quell’occasione ho affiancato anche il premio Ubu, Maria Paiato. Nel ruolo di Marta mi sono dovuta confrontare con un personaggio storicamente difficile e di età più grande di me, e devo ammettere che non è stato facile farlo a 22 anni. Ricordo ancora la responsabilità di un debutto così importante al Piccolo Teatro di Milano, Teatro Strehler, dove da sempre ho desiderato andare in scena, e il bel rapporto con la grande attrice Maria Paiato.”
Com’è stato recitare accanto ad una tra le più grandi attrici teatrali del panorama italiano?
“È stata una grandissima emozione recitare vicino a Maria Paiato (Premio Ubu 2019 vinto come Migliore Attrice nello spettacolo Un Nemico del Popolo). Mi ha insegnato con la sua esperienza la cura per ogni singola battuta, parola, intenzione e sfaccettatura del personaggio, inoltre è una formidabile amica e averla come compagna di scena è stato incredibile.”
Sei stata anche diretta dal grande regista Luca Ronconi. Com’è stato farsi dirigere da un monumento della regia teatrale?
“Il regista Ronconi è stato il mio più grande punto di riferimento a livello teatrale, un maestro, una guida, il primo regista che mi ha diretta e mi ha voluto in un suo spettacolo da giovanissima. Era una persona eclettica, a volte intransigente, sensibile e con intuizioni geniali ma cosa più grande, un riformatore del teatro. La più grande dote necessaria per lavorare con lui era capirne l’immaginario e avere l’abilità artistica di riuscire a tradurre la sua idea e permettere al personaggio la sua creazione artistica di prendere forma, ma il meglio che si poteva fare era dunque svuotarsi e non pensare. In più per me Luca è sempre stato un amico. Ricordo diversi episodi divertenti vissuti con lui. Uno tra questi, fu quando mi chiese, durante le prove dello spettacolo Santa Giovanna dei Macelli, di indossare delle ali d’angelo. Simbolicamente mi facevano apparire come l’angelo custode che consigliava a Giovanna di non immischiarsi con le faccende dei più potenti. Ma le risate ci furono quando mi presentai con due ali striminzite, le uniche al momento disponibili, e decidemmo, dunque, di non usarle.”
Che qualità ha fatto emergere in te come attrice ?
“Le qualità che ha fatto emergere in me e che poi ho sempre utilizzato in tutti i miei personaggi futuri sono state la forza, il coraggio, la determinazione e talvolta una necessaria freddezza emotiva, il distacco, l’ironia, la sicurezza di me. Allo stesso tempo anche la mia parte più favoleggiante. Ho imparato a portare un’aura di leggerezza nei miei personaggi, anche di comicità, ma nello stesso tempo è riuscito a farmi rimanere salda a terra, mettendo radici ben profonde in scena.”
Hai fatto altri spettacoli per il Piccolo Teatro di Milano? Quali ricordi con piacere?
“Si, diversi. Ricordo: Le supplici, Miracoli a Milano Con Laura Curino e nel 2018 Medea, con questo spettacolo ho festeggiato i miei 10 anni esatti di inizio carriera. È stata una ripresa della regia di Luca Ronconi da parte di Daniele Salvo nel ruolo della Corifea in scena con il grandissimo Franco Branciaroli. Ancora una volta mi sono trovata nel difficile ruolo di affiancare un attore Premio Ubu 2000, come Migliore Attore Protagonista per lo spettacolo La vita è sogno diretto sempre da Luca Ronconi. Franco mi ha donato tantissimo, dal divertimento alla sua grande consapevolezza scenica ampliando le mie tecniche attoriali.”
Hai mai recitato in una lingua diversa dall’italiano?
“Si grazie al progetto internazionale Ecole Des Maitres capitanato da Ivica Buljan nel 2015- Ho debuttato con una compagnia di giovani 20 attori nei teatri di Coimbra, Bruxelles, Teatro India di Roma e Zagabria. Abbiamo messo in scena il “Capitale Nel 21 secolo” di Thomas Piketty in lingua inglese. Questo progetto mi ha permesso di recitare in tutta Europa e di confrontarmi con attori e pubblico di diverse nazionalità.”
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So che sei riconosciuta anche per le tue doti canore, ti sei mai cimentata in un musical?
“Ho recitato come cantante lirica nell’opera musicata The Beggar’s Opera con la supervisione di Walter le Moli al Teatro Due di Parma , è stato particolarmente difficile e molto intenso ma sono stata felice di mettermi alla prova anche in veste di cantante.”
Ti abbiamo vista nella serie televisiva dal genere poliziesco, “Rex 6”, quanto è diverso nel cinema l’approccio alla recitazione rispetto al teatro?
“In televisione mi sono cimentata nel ruolo della giovane assassina, protagonista della serie televisiva Rex 6, un personaggio molto delicato ed intenso. Recitare per il cinema non è molto diverso dal teatro, per me recitare è un parola unica, cambiano i mezzi di comunicazione, cambia il rapporto con il pubblico, cambiano le tecniche , ma è come se mi chiedessi se parlando uso le vocali o le consonanti o bevo l’acqua frizzante o naturale. Sempre per la tv oltre a Rex, ho preso parte alle serie tv Il paradiso delle signore in onda su Rai e Giustizia per Tutti in onda su Mediaset ed ho fatto diverse pubblicità.”
Quale è l’esperienza in tv più recente che hai svolto ?
“Quella di conduttrice televisiva nella trasmissione Hit the road men affiancando il giornalista e conduttore Pascal Vicedomini, da quale ho imparato moltissimo. È stata un’esperienza a tutto tondo iniziata su Iris con Cannes 2019, poi ho presentato per Mediaset, Hit the Road Men, ed in seguito ho presenziato al Festival Ischia Global Film e a Capri Hollywood. Questo mi ha dato la rara possibilità di confrontarmi con tantissimi e conosciutissimi protagonisti del jet set internazionale del mondo del cinema e della musica in particolare .”
Hai veramente indossato i panni di tantissimi personaggi. Sei stata un’eroina tragica, una cantante lirica, una ballerina, hai conosciuto tanti teatri in Italia e all’estero e numerosi esponenti del cinema , ma una domande mi sorge spontanea: ad oggi qual è il progetto che ti interessa di più portare avanti e quale nuovo personaggio interpreteresti?
“Più di tutti il mio impegno ora è nel portare avanti il mio nuovo spettacolo e progetto culturale per gli Stati Uniti, di cui sarò ideatrice, scrittrice e attrice insieme ad un team tutto americano. Per il teatro nel mio repertorio manca un ruolo di Shakespeare, mi piacerebbe interpretare Caterina nell’opera “La bisbetica domata” e Giulietta in “Romeo e Giulietta” o Desdemona in “Otello” . Ed al cinema un personaggio a tutto tondo che sappia anche ballare e cantare!”