Valerio Mastandrea sembra non riuscire a superare un ricordo straziante che l’ha colpito un anno fa. Scopriamo di cosa stiamo parlando.
Stasera in seconda serata Valerio Mastandrea sarà protagonista nel film “Il comandante e la cicogna” in onda su Cine34. Una commedia che lo vede affiancato da attori quali: Alba Rohrwacher, Claudia Gerini e Luca Zingaretti. Un film da far morire dal ridere. Ma ritorniamo ad una storia un po’ più triste, quella che Valerio non ha ancora accettato.
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Valerio Mastandrea: un vuoto incolmabile nella sua vita
A piangere lacrime amare è Valerio per il suo caro amico e noto sceneggiatore italiano Mattia Torre. In una delle serie tv scritta con Mastandrea, Torre aveva raccontato la sua malattia: il cancro. Mattia non aveva mai voluto mostrarsi depresso, anzi aveva sempre usato l’ironia come chiave per affrontare un argomento così pesante. In “Linea Verticale”, la serie tv sopra citata, lo sceneggiatore ha deciso di raccontare la sua storia proprio per far sapere a tutti come funziona la sanità. Rendere omaggio al sistema sanitario pubblico che senza neanche un euro è riuscito a salvare Mattia, anche se per poco. Purtroppo in Mattia la malattia è tornata ad imporsi e a decretare le sorti di una tragica fine. Nella sceneggiatura della fiction una frase scritta da Torre ancora dilania tutti noi e in particolare Mastandrea che sembra non essere ancora rinato dopo quel lutto.
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Ecco le indimenticabili parole de “La linea verticale”: “La malattia può essere una cosa buona, la malattia può segnare un cambiamento importante e se la sai vivere, se la sai combattere, la malattia può segnare anche una rinascita. L’importante è cercare di non morire. Solo se non hai paura di niente puoi sopravvivere a tutto.” Valerio continua a non accettare questa morte. Un dolore immenso nel cuore dell’attore.