Ghali ieri sera ha fatto delle storie mentre guardava in diretta la sua imitazione al Tale e Quale Show, ma qualcosa va storto.
Per la seconda volta al Tale e Quale Show viene imitato il rapper Italiano, di genitori Tunisini, Ghali. La prima volta era stata nel 2018, interpretato da Vladimir Luxuria, con un esibizione degna della vittoria. La seconda volta è stata ieri sera, quando Sergio Muniz ha cantato Good Times, con tanto di autotune e vestito come con il colorato stile di Ghali.
Ghali stava riprendendo il televisore per immortalare l’esibizione, in diretta con u suoi fan su Instagram, ma qualcosa è andato molto storto. Sì perché la redazione del programma Rai ha deciso che per imitarlo non fosse sufficiente emularne i vestiti, l’acconciatura e lo stile canoro, ma ricorrere a quel make up di cui si è tanto parlato (male) e che in America è già motivo di dimissione se utilizzato: il blackface.
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Imitazione offensiva a Tale e Quale Show, le parole di Ghali
Mentre il cantante stava facendo la diretta al Tale e Quale Show, si sente la sua voce commentare il sottofondo “ma c’era bisogno di farlo con il blackface?”. E la verità è che no, non serviva affatto. Questo tipo di make up ha una lunga storia, nasce in America e veniva utilizzato da attori di teatro e cinema per interpretare i neri, spesso in ruoli negativi e denigranti.
Oggi è una pratica che si sa bene essere offensiva, ma in Italia continua ad essere praticata, cosa che a Ghali giustamente non è andata giù, soprattutto in un anno come questo in cui abbiamo assistito al movimento del BlackLivesMatter.
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Come se non bastasse, Loretta Goggi rincara la dose di offese e luoghi comuni, dicendo a Sergio Muniz: “gli sei assomigliato molto, ma certo di viso sei più carino”. Commento non certo piacevole nei confronti di Ghali, che ha risposto su Instagram.
“Non c’è bisogno di fare il blackface per imitare me o altri artisti. Potrete dire che esagero che mi devo fare una risata o che non si vuole offendere nessuno, lo capisco. Ma per offendere qualcuno basta essere ignoranti, non per forza cattivi o guidati dall’odio.” “Ci sono tante caratteristiche che si possono imitare di un personaggio”.
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