Walter Veltroni ha raccontato il paese specificando che quanto accaduto negli ultimi giorni è davvero troppo. Il suo racconto è commosso e doloroso.
Ecco cosa ha detto in diretta su Rai 1: “L’Italia ha pensato che la morte di Gigi Proietti fosse troppo che qualcuno si accanisse con perfidia a levarci le persone che ci regalano di più nella vita. Se oggi fosse un giorno qualsiasi lontano da una guerra contro un nemico invisibile qui sarebbe venuta tutta Roma. Sarebbero venuti tutti. Una volta sui teatri veniva affisso un rassicurante cartello con scritto “per tutti”. Gigi ogni anno ha lavorato per tutti per cercare di trovare armonia tra le persone. Se lo ascoltavi sapevi che se ti piegavi per le risate c’era qualcosa di importante, ti sentivi colto di fronte agli altri. Ridere è un merito. Gigi amava far ridere gli altri ovunque sempre. Sapeva raccontare la stessa barzelletta per la millesima volta perché si beava di chi aveva davanti se fosse uno o centomila“.
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Walter Veltroni non accetta quanto accaduto
E come si può accettare quando muore una persona? Walter Veltroni ricorda Gigi Proietti: “Roma ha un collo in meno, la sensazione che avemmo con lui con il funerale di Alberto Sordi con parole che oggi potremmo usare con lui quando racconto un sonetto”. Gigi è stato un uomo straordinario e in grado di regalare tantissime emozioni al suo pubblico. Ha raccontato una città, un paese e lo ha fatto: “Sottraendola al gioco facile della volgarità”.
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Racconta un aneddoto in una telefonata: “Mi raccontasti che in una strada di Trastevere in cui ai condomini ci sono due portoncini una volta uno mise un innocente cartello con scritto vendo la mia chitarra, l’altro attacco il suo con scritto “era ora li mort**ci tua”“. Un racconto che pare avesse fatto Nicola Piovani allo stesso splendido Proietti. Il teatro è pieno di lacrime di grande dolore che saluta uno straordinario Gigi.