Antonio Maso e Rosa Tessarini sono i genitori di Pietro, /furono uccisi dal loro figlio nel 1991: uno dei casi di cronaca più famosi degli anni Novanta.
Pietro Maso con l’omicidio dei suoi genitori lasciò senza parole l’Italia intera, il giovane, allora ventenne, fu coinvolto in uno dei fatti di cronaca nera più sconvolgenti degli anni Novanta.
Era il 17 aprile 1991 quando Pietro con l’aiuto dei suoi tre complici tolse la vita ad Antonio e Rosa Tessari, colti nella loro casa a Montecchia di Crosare, in provincia di Verona.
L’omicidio fu intenzionale: Pietro voleva infatti appropriarsi della sua parte di eredita, tuttavia confessò il reato due giorni dopo e venne condannato a trent’anni di carcere, salvo poi uscire dopo 22 anni con la semilibertà.
Perché Pietro Maso ha ucciso i suoi genitori?
Nel 2013 uscì nelle librerie Il male ero io, un libro nel quale Pietro Maso racconta l’assassinio dei suoi genitori, Antonio e Rosa Tessari, uno degli omicidi che hanno maggiormente colpito e coinvolto l’opinione pubblica.
Pietro era infatti raccontato come un giovane dei bell’aspetto,carismatico anche se non propriamente intelligente. Colpì molto la sua tenuta al processo, dove si presentò con un blazer blu abbinato a una camicia bianca aperta e a un foulard a pois. Molti giovani, in particolar modo ragazze, rimasero colpiti da lui, al punto da tartassarlo di lettere in carcere.
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Pietro Maso ha avuto un’infanzia pressoché normale, da bambino ha fatto anche il chierichetto ed’è andato a scuola in seminario. Dopo aver lasciato al terzo anno la scuola di agraria iniziò a lavorare, poi qualcosa in lui iniziò a mutare verso i 18 anni.
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I suoi lavori divennero sempre più saltuari e lui iniziò a vivere al di sopra delle sue possibilità. L’omicidio dei due genitori avvenne con l’aiuto di tre amici Giorgio Carbognin, Paolo Cavazza e Damiano Burato (allora minorenne). I quattro, dopo aver immobilizzato Antonio e Rosa li strangolarono.
