Valentino Talluto è tristemente noto per essere “l’untore di Hiv” che ha infettato, direttamente e indirettamente, 57 vittime.
Valentino Talluto è il 32enne romano, positivo all’Hiv che ha volutamente infettato 33 donne, tra il 2006 e il 2015. L’uomo è stato condannato a 24 anni di carcere il 27 ottobre del 2019, alla fine del processo durato due anni.
Talluto è nato a Caltanissetta e si e poi trasferito a Roma nel 1989, quando aveva solo pochi anni, con la madre, che è morta a soli 27 anni. Sicuramente ha avuto un’infanzia difficile, dato che non ha mai conosciuto suo padre.
Quando aveva solo vent’anni, scopre di essere positivo al virus dell’Hiv e, poco dopo, inizia la sua attività di “untore” subito dopo con la sua prima vittima, un’infermiera. La sua vittima più giovane, anche se “indiretta” è un bambino nato a seguito di un rapporto sessuale con una delle donne da lui contagiate, nato affetto da immunodeficienza ed encefalopatia.
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Valentino Talluto, l’untore di Hiv e le sue vittime
Il modus operandi di Talluto era sempre lo stesso: adescava donne e ragazze su alcuni siti e chat d’incontro, come Facebook, Badoo e Netlog, ma anche chat a luci rosse come Chatta e Ciao Amigos. Una volta puntate le vittime iniziava a corteggiarle come un vero gentiluomo, regalando loro fiori e pensieri gentili. Arrivati al dunque, Valentino raccontava alle ragazze di essere allergico al lattice e di non poter indossare il preservativo, ma di aver fatto gli esami del sangue e di non avere alcuna malattia venerea.
Tra le sue vittime ci sono donne di tutte le età: studentesse e adulte, che purtroppo sono cadute nella sua trappola,. Tra di loro c’è anche una ragazza di soli 14 anni, un’amica di famiglia di Talluto, che con lui ha perso la sua verginità; qualche anno dopo ha scoperto di essere sieropositiva.
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Una lista lunghissima quella delle vittime contagiate da Valentino Talluto, direttamente o indirettamente; l’uomo è stato arrestato nel 2015. E’ stato accusato di epidemia dolosa e lesioni aggravate dai futili motivi e, la Terza Corte d’Assise di Roma, a termine del processo iniziato nel 2017, ha stabilito la condanna a 24 anni di carcere per Talluto. Sui verbali della sentenza, si legge che l’uomo non ha mai mostrato segni di pentimento durante il processo e ha sempre testimoniato il falso in aula, mostrando così di aver agito in maniera lucida, con l’intento di seminare la morte.