Vite al limite è finito in tribunale, alcuni ex partecipanti dello show hanno infatti accusato il programma di negligenza: My 600 lb life è finito in tribunale, cosa è successo?
Arrivano nuovi aggiornamenti riguardo alle accuse nei confronti di Vite Al Limite, lo show in cui c’è protagonista il dottor Nowzaradan che segue il percorso di dimagrimento, oggettivamente forzato ma altrettanto necessario, di alcuni pazienti obesi di oltre 250 chili in America. La vicenda di una paziente era finita in tribunale ma alla fine sembrerebbe che il tutto sia decaduto in un vero e proprio nulla di fatto per la gioia di tutti i fan dello show che potranno così vedere nuove puntate.
Il sito Starcasm.net lancia una notizia davvero sorprendente che trova conferma anche sul The Sun: Vite al limite è finito in tribunale. Tra le ultime ad intentare causa contro lo show sia stata Annjeanette Whaley che lo scorso 30 marzo 2020 avrebbe citato in giudizio Megalomedia (la società di produzione di Vite al limite) per negligenza, inflizione intenzionale di sofferenza emotiva e diversi altri capi di accusa.
Annjeanette non l’unica ad aver intentano causa allo show, accusato di interessarsi maggiormente alla spettacolarizzazione delle storie, tralasciando il lato umano e psicologico dei partecipanti.
Vite al limite, grave accusa contro lo show
Lo scorso 19 febbraio 2020 Gina Krasley ha intentato causa contro lo show per negligenza e numerosi altri capi di accusa, tra cui la “Violazione del loro dovere di ragionevole cura.” Prima di Gina ben 4 partecipanti a My 600 lb life avevano intentato causa allo show.
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Come si legge su Starcasm.net la famiglia del defunto LB Bonner, morto suicida all’età di 35 anni, è stata la prima ad aprire le danza contro lo show. Si è poi unita Maja Radanovich, partecipante della settima stagione dello show.
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Le accuse sono pesanti
Allo show vengono mosse numerosi e pesanti accuse che trovano corrispondenza nelle arie azioni legali. Tornando, ad esempio, al caso di Annjeanette che ha chiesto al programma 1 milione di dollari, tra le principali lamentele c’è quella di essersi sentita spingere al limite dalla produzione.
Tutti concordano sul fatto che il benessere psicofisico viene lasciato in secondo piano, molti partecipanti dopo la cura, che talvolta culmina con un intervento chirurgico di bypass gastrico, si trovano a dover far fronte con enormi cambiamenti.
Come si legge sul The Sun in Annjeanette questi cambiamenti hanno causato frustrazione e depressione, la donna avrebbe affermato che i pazienti che si sottopongono a un intervento di bypass gastrico “Hanno molte più possibilità di soffrire di depressione e suicidarsi.” Attualmente gli ex membri del cast di Vite al limite ad intentare causa contro la società di produzione dello show sono: David Bolton, Maja Radanovic, Gina Krasley, Jeanne Covey, Dorothy Perkins e Nicole Lewis.