Azione Mutante è un bizzarro film del 1993 diretto dal dissacrante regista spagnolo Alex de la Iglesia incentrato su un gruppo di “diversi”.
Ci sono un nano gobbo probabilmente omosessuale, due gemelli siamesi, un gigante tonto e sordomuto, un genio informatico paraplegico che si tiene su con ferri e giunture in metallo, un terrorista in carrozzella volante famoso per portare sempre con sé 5kg di esplosivo legati al petto e il loro capo dal volto sfigurato Ramon. Sembrerebbe l’inizio di una grottesca barzelletta di cattivo gusto, ma, in realtà, questi sono i componenti della cellula terroristica Azione Mutante.
Il loro obiettivo è colpire i simboli di un mondo che li ha rifiutati e relegati ai margini della società: i belli, i ricchi, i potenti, le soubrette formose, i palestrati e in generale coloro che hanno avuto successo nella vita.
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Ramon, il capo della banda, dopo aver scontato cinque anni di galera, decide che è giunto il momento di mettere in atto il piano della vita, ovvero rapire la figlia di un famoso industriale, il re dei biscotti integrali. Dopo essersi infiltrati al ricevimento, nel momento del taglio della torta, mettono in atto una vera e propria strage fra gli invitati, che consente però di prelevare la donna e portarla a bordo della loro sgangherata astronave. Ora il padre dovrà pagare un lauto riscatto per poter rivedere la figlia.
Azione Mutante, tra cyberpunk e preveggenza
Il produttore di Azione Mutante è Pedro Almódovar con la sua casa El Deseo, che, a inizio anni novanta, diede carta bianca al giovane e talentuoso Alex de la Iglesia (Ballata dell’odio e dell’amore, Crimen Perfecto, Le streghe son tornate, El Bar) per mettere in scena il suo delirante canto dei diversi.
Quello che ne uscì fuori fu un prodotto assolutamente anomalo per il cinema spagnolo (ma anche europeo) dell’epoca, in cui gli stilemi propri dell’estetica cyberpunk si mescolano con lo splatter, formando un connubio oracolare per un certo tipo di cinema che verrà.
Se si pensa infatti al cinema di Robert Rodriguez, intriso di sangue, budella e cattivo gusto, le similitudini sono parecchie e, anzi, de la Iglesia pare anticipare ciò che sarà il biglietto da visita del regista texano in pellicole cult come Dal tramonto all’alba, The Faculty, Planet Terror o Machete.
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La resa scenica è suggestiva e decadente, tra feste grottesche dell’alta società dove sono tutti strafatti e in cerca di droga e pianeti desertici dove non si è mai vista una donna.
Menzione speciale va fatta per gli effetti speciali, truculenti ed artigianali, un po’ come quelli di Sam Raimi nel suo cult La casa, per intenderci. In poche parole, sono fatti col cuore, tali da rendere magnificamente, più di qualsiasi effettaccio digitale tanto abusato nelle pellicole odierne.
Azione Mutante è dunque una profetica pellicola da riscoprire, un inno scanzonato alla diversità, dove ciò che sembra “strano” nel futuro post apocalittico immaginato da Alex de la Iglesia, oppresso da un regime militare che governa il mondo, magari non lo è poi così tanto. Forse sono gli altri a essere strani e le loro azioni sovversive un estremo grido di libertà.