Pierdante Piccioni, medico cui è stata ispirata la fiction in onda questa sera su Rai Uno “Doc – Nelle tue mani”, ecco la sua storia e cosa fa oggi.
Medico in servizio presso l’ospedale di Lodi, Pierdavide Piccioni in passato ha prestato servizio presso il Pronto soccorso di Codogno. La sua vita cambia improvvisamente il 31 maggio del 2013, quando rimane vittima di un incidente automobilistico sulla tangenziale di Pavia. Il medico finisce in coma e, una volta ripresa conoscenza, non riesce a ricordare nulla di quanto accaduto negli ultimi anni della sua vita. Al suo risveglio crede che sia il compleanno di suo figlio Tommaso che compie 8 anni, il 25 ottobre 2001, ma Tommaso di anni ora ne ha 20 e a Pierdante non resta che cercare di riprendere in mano la sua vita, nonostante non riesca a ricordare nulla dei suoi ultimi dodici anni.
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Non ricorda di essere un primario apprezzato e decide di tornare sui libri per riprendersi quel ruolo. La sua drammatica esperienza lo segnerà molto fortemente anche nel suo lavoro, dove la sua missione sarà quella di essere empatico con i suoi pazienti, questo suo nuovo approccio ha dato poi vita a ben tre libri che sono diventati fonte di ispirazione per la serie Doc – Nelle tue mani in onda su Rai Uno questa sera.
Pierdante Piccioni, cosa fa oggi il medico protagonista della fiction Doc – Nelle tue mani
L’uomo con il tempo non ha riacquistato la memoria e racconta al settimanale Chi: “i miei figli oggi accettano il mio ‘handicap’, e cioè che ho 12 anni in meno e abbiamo raggiunto un equilibrio: loro si sono resi conti che non sono un supereroe. Abbiamo trovato degli equilibri nuovi”.
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Oggi Pierdante Piccione, come la maggior parte dei suoi colleghi, è impegnato in prima linea per affrontare l’emergenza da Coronavirus: “Il mio compito è svuotare gli ospedali dai pazienti più stabili spostandoli dalla prima linea. Se ti proteggi non hai problemi e poi va ricordato che le persone che contraggono il virus quelle senza sintomi sono poco contagiose. Io non ho paura, sia perché dopo la mia disavventura sono più sereno, sia perché so che c’è una risposta sanitaria quasi perfetta”, fa sapere al settimanale Chi, poi conclude invitando tutti a rispettare le previsioni normative e a restare a casa: Infine il primario ha parlato anche del Coronavirus: “per adesso meglio essere rispettosi, casa-lavoro e lavoro-casa. Bisogna avere pazienza e presto ci baceremo di più”.