Si torna a parlare del caso di Guerrina Piscaglia a Storie Italiane: a padre Graziano, condannato per il suo omicidio, è ancora permesso di celebrare messa.
Padre Graziano (Gratien Alabi) sta scontando nel carcere di Rebibbia, a Roma, la pena di 25 anni per l’omicidio dei Guerrina Piscaglia. Il sacerdote è stato condannato al terzo grado di giudizio, anche se continua a dichiararsi innocente. A quanto pare l’uomo non avrebbe subito alcuna scomunica dalla Chiesa cattolica e, nonostante la sua condanna definitiva, gli sarebbe ancora concesso di indossare l’abito talare e di celebrare messa.
Stamattina a Storie Italiane si è scatenato il dibattito su questa situazione. La conduttrice Eleonora Miele si è detta esterrefatta per le mancate sanzioni a padre Graziano da parte delle autorità della Chiesa. Ospite in studio padre Gaetano, che ha cercato di spiegare le ragioni del diritto canonico: “padre Graziano sta celebrando messa in un contesto che non è pubblico, circoscritto…non sappiamo quale sia il processo canonico messo in atto, non c’è stata ancora la scomunica dal Vaticano, non sappiamo perchè…L’essere sacerdote non si annulla mai” “Anche davanti alla condanna per omicidio di terzo grado?” ha ribattuto la conduttrice visibilmente contrariata.
Interviene sul caso anche Anna Falchi, ospite in studio: “Ognuno in carcere continua a fare quello che sa fare, lui è sempre stato un sacerdote…” “Ma da quale pulpito può predicare padre Graziano, scusate?” Interviene Eleonora Miele.
Ospite in studio anche la zia di Guerrina Piscaglia, la signora Rosa Ricci.
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Caso Piscaglia, parla l’avvocato di padre Graziano
Interviene l’avvocato di padre Graziano che rimarca che il suo assistito non ha ricevuto alcun richiamo formale dalla Chiesa che non è ancora intervenuta, nonostante la condanna avvenuta da più di un anno.
In studio si discute sul fatto che ci siano anche altre motivazioni a sostegno della scomunica del sacerdote. Sono state pubblicate e rese pubbliche le intercettazioni telefoniche e i messaggi privati di padre Graziano, che sembra intrattenesse rapporti poco consoni al suo ruolo ecclesiastico con diverse donne, tra cui Guerrina Piscaglia.
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Il sacerdote sembra quindi essere innocente per la Chiesa e colpevole per lo Stato italiano. L’avvocato della famiglia Piscaglia ribadisce la totale assenza del Vaticano, che avrebbe anche rifiutato il risarcimento richiesto dai parenti della scomparsa Guerrina, alla diocesi.