Barbara Alberti, intervistata da Silvia Toffanin a Verissimo dice la sua sulla chirurgia plastica e fa una confessione shock sulla sua esperienza.
Barbara Alberti, ospite a Verissimo, da Silvia Toffanin, dice quello che pensa della chirurgia plastica e lo fa senza timore di offendere nessuno. La donna apre una profonda riflessione sulla condizione umana, in special modo sul periodo della vecchiaia, che sembra venire demonizzata dalla società contemporanea: “La condizione umana comunque è un casino. Mi ribello contro la demonizzazione della vecchiaia. Ai miei tempi, quando i miei nonni erano vecchi, vecchio era un titolo di merito”.
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Responsabile di questa demonizzazione è, per la donna, la società, che attraverso la pubblicità che impone canoni estetici quasi contro natura, condiziona fortemente gli esseri umani fino al punto di spingerli, specialmente le donne, a ricorrere al chirurgo estetico, quando senza un intervento esterno sulla loro psiche, ne avrebbero ben volentieri fatto a meno: “Adesso la pubblicità non vuole più che invecchiamo. Ma c’è la morte purtroppo, quella non la può togliere neanche la pubblicità. Se ti devi stirare stirati, ma non devi farlo per la pressione sociale”.
Barbara Alberti a Verissimo: la confessione che non ti aspetti
Poi parla delle conseguenze nefaste molto spesso legate al ricorso alla chirurgia estetica: “Questa dello stiraggio è un’arte molto primitiva, per adesso è un trucco, per due anni sei bella, poi ti casca tutto e fai schifo più di prima. A volte entri in un dramma e non lo devi fare perché la vecchiaia va nascosta”.
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Termina con una confessione di una piccola velleità che si è concessa anni addietro: “Anch’io ho fatto uso di chirurgia plastica una volta, ed è stato bellissimo perché non ci pensi più”, alludendo al fatto che quando si vive una parte della propria fisicità come un problema, allora la chirurgia può essere una soluzione, a condizione che non venga imposto dagli altri.
