Dalida non fu più la stessa dopo il suicidio di Luigi Tenco. La loro storia d’amore oggi si è intrisa di mito e leggenda e fa ancora parlare, così come ancora si canta la loro splendida canzone Ciao amore ciao.
Stasera in seconda serata su Rai 1 il film Dalida (2016), di Lisa Azuelos. Sveva Alviti nei panni della cantante e con lei nel cast anche Riccardo Scamarcio (nel ruolo del fratello e produttore Orlando) e Alessandro Borghi (nei panni di Luigi Tenco, grande amore di Dalida, dal cui suicidio non si riprese mai).
Dalida e Luigi Tenco: il maledetto 1967
Dopo il matrimonio, durato appena un mese, con Lucien Morisse e le relazioni con il pittore Jean Sobieski e con Christian de la Mazière, Dalida nel 1966 si lega a Luigi Tenco.
Quella che era nata come trovata pubblicitaria della casa discografica, diventa un grande ma sfortunato amore. Il 1967 è l’anno della tragedia: Dalida partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Ciao amore ciao, scritta dallo stesso Tenco. La canzone viene eliminata dopo la prima serata. Per il cantautore, già in uno stato d’animo piuttosto provato, malinconico e tormentato, è un durissimo colpo. Sconfortato e deluso abbandona il Casinò di Sanremo e si reca in albergo, dove si toglie la vita. A ritrovarlo, ormai morto, è proprio la sua donna.
Ma le ricostruzioni su ciò che avvenne in quella camera d’albergo si sono nel tempo accavallate e sovrapposte; la verità si è mescolata con le speculazioni, con la leggenda e con le versioni discordanti rese anche dagli amici e dalla famiglia di Tenco. Ad oggi sono ancora tanti i dubbi che aleggiano intorno al suo suicidio.
Dalida non si riprese mai da quel gesto estremo, di cui evitò sempre di parlare per il resto della sua vita.
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