John Turturro interpreta Guglielmo da Baskerville nella serie evento Rai: Il nome della rosa.
Il ruolo affidato a John Turturro è quello che fu nel 1986 di Sean Connery, quando l’adattamento filmico del libro di Umberto Eco fu affidato alla regia di Jean-Jacques Annaud. Il personaggio del frate Guglielmo da Baskerville è ispirato allo Sherlock Holmes di Conan Doyle e al teologo-filoso inglese Guglielmo da Occam.
John Turturro: biografia e film
John Turturro nasce a Brooklyn il 28 febbraio del 1957, figlio di immigrati italiani. La sua carriera nel mondo della spettacolo comincia come comparsa, per poi esordire come attore. Tra i primi film a cui ha preso parte ci sono, negli anni Ottanta: Il colore dei soldi (Martin Scorsese), Dentro la grande mela (Tony Bill), Fa’ la cosa giusta (Spike Lee).
Le collaborazioni con quest’ultimo regista sono tante. Negli anni Novanta è nei film: Jungle Fever, Clockers, He Got Game, Girl 6 – Sesso in linea, Mo’ Better Blues.
Ma John Turturro è anche regista, oltre che attore: firma la regia di Mac (1992), Illuminata (1998), Romance & Cigarettes (2005), Passione (2010) e Gigolò per caso (2013). Nel 2018 cura per la prima volta la regia di un’opera lirica: Rigoletto. Nel 2019 è protagonista della serie Il nome della rosa, in onda su Rai 1, nel ruolo di Guglielmo da Baskerville.
Turturro è sposato con l’attrice Katherine Borowitz dalla quale ha avuto due figli: Amedeo e Diego.
Passione
Passione è il caloroso omaggio alla città di Napoli di John Turturro, che vi prende parte sia come regista che come interprete. Il film si sviluppa tra interviste, aneddoti e soprattutto interpretazioni e rivisitazioni di secolari canzoni classiche napoletane, che conservano la cultura e l’essenza più vera e profonda di questa città.
Impossibile non citare la splendida interpretazione che Peppe Barra fa di Tammurriata nera. E poi, tra gli altri, anche Fiorello che canta Caravan Petrol e Massimo Ranieri con Malafemmena.
Guglielmo da Baskerville
Ne Il nome della rosa John Turturro interpreta Guglielmo da Baskerville. Il personaggio di Umberto Eco ricorda il filosofo francescano inglese Guglielmo di Ockham, maestro del metodo induttivo e fu pensato dallo scrittore ispirandosi allo Sherlock Holmes nato dalla mente creativa di Arthur Conan Doyle.
L’eruditissimo frate Guglielmo da Baskerville, noto per la sua intelligenza e la sua grande mente, viene coinvolto nelle indagini che riguardano una serie di strane uccisioni di monaci in un’abbazia. Con lui, nelle indagini, il novizio Adso da Melk, figlio minore del barone di Melk.