Si lavora incessantemente sul set del terzo lungometraggio diretto dallo specialista in effetti di trucco Sergio Stivaletti: Rabbia furiosa, un film liberamente tratto dalla storia del “Canaro”, uno dei fatti di cronaca nera degli anni Ottanta, che i romani e non ben ricordano.
Il film ovviamente si preannuncia ricco di effetti speciali, d’altro canto non poteva che essere così, vista l’esperienza ultratrentennale del maestro Stivaletti nel settore.
Questa volta Stivaletti ha deciso di abbandonare l’horror per dedicarsi ad un noir/drammatico a tinte forti, ambientato ai giorni nostri.
Rabbia furiosa racconta la malavita dei sobborghi romani, con degli attori che si stanno dimostrando davvero all’altezza.
Tra i protagonisti del film ritroviamo Romina Mondello, che abbiamo già visto nel primo film di Sergio Stivaletti M.D.C. Maschera di cera, e Riccardo De Filippis, diventato noto grazie alla serie televisiva Romanzo criminale, interpretando il ruolo di Scrocchiazeppi.
Gianni Franco, attore caratterista italiano, inizia la sua brillante carriera negli anni Ottanta recitando in svariati film del filone della commedia all’italiana. Anche lui, come la Mondello, al suo secondo lavoro con Stivaletti.
Nel cast troviamo anche Virgilio Olivari, Rosario Petix, Giovanni Lombardo Radice e Romuald Klos.
La fotografia è stata affidata alla direzione di Francesco Ciccone.
Il film è stato scritto da Antonio Lusci, Sergio Stivaletti e Antonio Tentori.
Il regista rivela: “Sono sempre stato affascinato dai film in cui il personaggio centrale dopo lunghe vessazioni ed ingiustizie trova finalmente la forza di vendicarsi facendosi giustizia da solo. per poi oltrepassare un limite normalmente invalicabile sconfinando nella crudeltà pura. Mi hanno in questo ispirato da sempre i film western di Sergio Leone e molte pellicole dei cosiddetti poliziotteschi che hanno rappresentato un vero e proprio genere. Altre fonti di ispirazione, sono state le pellicole nelle quali un debole a cui viene sottratta la dignità finisce per trovare una energia ed una forza inspiegabili che gli consentono di sopravvivere e farsi giustizia. Chi non ricorda il Dustin Hoffman di Cane di paglia? O Alberto Sordi nel Borghese piccolo piccolo? Bene, l’idea di Rabbia furiosa si rifà in parte a quei film e in una parte più consistente trae invece ispirazione da un famoso fatto di cronaca degli anni Ottanta in cui a Roma la follia ebbe il sopravvento e trasformò un uomo incline alla sottomissione in un feroce assassino. È la storia di Pietro de Negri detto er Canaro che si vendicò del suo vessatore, oltrepassando i limiti della più spinta e malata delle immaginazioni. Quei fatti che mi hanno da sempre ispirato ho voluto ora trasformarli da mera cronaca in un racconto di fantasia dai contorni onirici. Nel fare questo e nel chiedermi quale luogo sarebbe stato l’ideale cornice per un eventuale film di questo genere la risposta è venuta da sé. Il film sarebbe stato ambientato nel famoso quartiere del Mandrione dove ancora oggi restano le tracce della Roma pasoliniana di Accattone e dove la miseria ha lasciato il segno poetico di una Roma in via di estinzione”.