Vi ricordate quando la vita di Marina Ripa di Meana divenne un film?

Stilista, nonché noto personaggio televisivo italiano, Maria Elide Punturieri rientra, senza alcun dubbio, tra le figure più trasgressive che hanno popolato il mondo dello spettacolo tricolore nel periodo a cavallo tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI (memorabili, tra l’altro, le sue manifestazioni contro le pellicce).

Figlia di una coppia di genitori medio-borghesi e, da sempre, insofferente alle regole, la si conosce ormai da molto tempo come Marina Ripa di Meana, in seguito al matrimonio contratto con il marchese Carlo Ripa di Meana, venuto dopo quello con il duca Alessandro Lante della Rovere.

Ma quanti ricordano quando, nel 1987, dalla sua biografia il cineasta romano Carlo Vanzina derivò il lungometraggio I miei primi 40 anni, orchestrato in un lasso di tempo compreso tra il 1941 (anno di nascita della bella Marina) e il 1981?

Con Carol Alt nei panni della protagonista e Teo Teocoli, Riccardo Garrone e Pierre Cosso tra gli attori, oltre un’ora e quaranta di visione immersa negli anni Cinquanta della Diana di Paul Anka, negli anni Sessanta di Legata a un granello di sabbia di Nico Fidenco e If I had a hammer di Trini Lopez (con annessa visione de Il sorpasso al cinema) e negli anni Settanta di Without you di Harry Nilsson e You’re the first, the last, my everything di Barry White, per ripercorrere la vita di colei che, dopo alcune esperienze erotiche con la cameriera di casa, iniziò a frequentare i ragazzi conosciuti a piazza Navona e diede alla luce la figlia Lucrezia durante le prime nozze; per poi aprire un atelier di moda e concedersi storie sentimentali con un principe ed un giornalista.

Fino ad andare a vivere con un pittore squattrinato interpretato da Massimo Venturiello, a completamento di un ricco cast annoverante anche Elliot Gould, Sebastiano Somma e Giuseppe Pambieri, tutti coinvolti in una vicenda non priva di sniffate di cocaina e a base di lusso sfrenato e sesso patinatissimo e lontano dalla volgarità.

Vicenda che approda al periodo del socialismo lasciando tranquillamente emergere anche un certo retrogusto politico legato all’attualità raccontata e che, per coloro che volessero recuperarla, esiste su supporto dvd targato CG (www.cgentertainment.it)… oltretutto con alcune biografie testuali e un’intervista di undici minuti al regista quali extra.

Francesco Lomuscio

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