Finalmente in dvd “Il dottor Faustus” con Richard Burton

Il dottor Faustus

Titolo decisamente interessante e, fino ad oggi, piuttosto raro dalle nostre parti, considerando che non ha mai goduto di una distribuzione in home video, “Il dottor Faustus” rivive finalmente su supporto dvd grazie a Sinister Film, da sempre interessata alla riscoperta in digitale di cult e classici del passato.
Girato nel 1967 da Richard Burton – prevalentemente a Roma – con la supervisione del noto studioso letterario Nevill Coghill, si tratta dell’unica regia curata dal mitico interprete de “La tunica” e “Il giorno più lungo”, che vi incarna anche il protagonista: uno studioso presso l’Università di Wittenberg, talmente affamato di potere e voglia di sapere da arrivare ad evocare il diavolo e stipularci un patto finalizzato ad ottenere ventiquattro anni di “conoscenza totale” in cambio della sua anima.
Patto che l’uomo firma con il sangue senza immaginare le fatali conseguenze; nel corso di quella che vuole essere la trasposizione su celluloide di “The tragic history of doctor Faustus” di Christopher Marlowe, che l’attore-regista aveva già portato a teatro affiancato dalla compagna Elizabeth Taylor, qui presente, però, soltanto in brevi apparizioni.
Del resto, non poco teatrale è l’affascinante messa in scena, impreziosita dal lodevole lavoro svolto dal direttore della fotografia Gábor Pogány per quanto riguarda l’efficace illuminazione (ricca di cromatismi) di scenografie tempestate di polverosi volumi, scheletri e ampolle assortite.
Tanto da fornire l’indispensabile, lugubre atmosfera volta a rivelarsi l’azzeccato elemento di rilievo di una tragedia sul peccato che, probabilmente influenzata dalle pellicole horror che il re dei b-movie Roger Corman derivò da Edgar Allan Poe, rischiava di sfoderare quale suo unico motivo di interesse l’imponente performance burtoniana e quella di comprimari quali Patrick Barwise, Ram Chopra, Richard Carwardine e Andreas Teuber (quest’ultimo è Mefistofele).
Con alcune sequenze in lingua originale sottotitolate in italiano e una galleria fotografica nella sezione riservata ai contenuti speciali, non strettamente un film dell’orrore, ma, di sicuro, una perla da collezione per chiunque ami recuperare la Settima arte maggiormente dimenticata.

Francesco Lomuscio

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