E’ morto oggi in Kenya il produttore cinematografico e regista Luciano Martino. Nato a Roma, avrebbe compiuto 80 anni a dicembre. Il suo nome è legato in particolare a un’ampia filmografia di genere tra gli anni Sessanta e Settanta che andava dal peplum ai poliziotteschi fino alla commedia sexy, nella quale gli si può attribuire il merito di aver lanciato attori come Lino Banfi, icone sexy quali Barbara Bouchet e Gloria Guida e di avere ‘inventato’ il fenomeno Edvige Fenech, l’attrice che è stata poi anche sua compagna di vita per anni.
“Luciano – ha detto il fratello Sergio all’Ansa – amava stare a Malindi, anche se era afflitto da un brutto male. Ieri sera stava bene, a parte una febbricola, ha cenato con alcuni amici. Poi stanotte è stato colpito da un edema polmonare ed è morto durante il volo verso Nairobi. Forse – conclude – ha fatto la fine che voleva”.
La carriera di Luciano Martino nel cinema iniziò come autore alla metà degli anni Cinquanta. La sua fervida fantasia gli consentì di scrivere soggetti e sceneggiature per film che avevano come protagonisti spie, cowboy, avventurieri di ogni sorta ed eroi classici, passando da Maciste a Buffalo Bill.
Da regista firmò il primo film nel 1965 (“Le spie uccidono a Beirut”) e girò tra gli altri “La vergine, il toro e il capricorno” nel 1977 con Alberto Lionello ed Edvige Fenech, stella della commedia sexy del periodo.
Molto più ampia la sua attività come produttore e autore. Considerato insieme con il fratello Sergio tra i ‘fondatori’ dei cosiddetti B movie, Martino investì molto sulla commedia erotica, firmando su una serie di titoli indimenticabili del filone protagonista nell’Italiana degli anni Settanta, quali “Giovannona coscialunga disonorata con onore”, “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” – di entrambi firmò anche il soggetto – , la serie de “L’insegnante”, “Cornetti alla crema”, ma anche “Occhio, malocchio prezzemolo e finocchio”, “L’abbuffata” e il sequel de “L’allenatore nel pallone”.
Negli anni Ottanta, quando i cinema cominciavano a lasciare il posto ai supermercati, Martino si era orientato verso la fiction tv producendo serie come ‘Turbo’, ma anche film tv come “Segreto di stato” di Giuseppe Ferrara. A lui si deve, tra l’altro – era il 1987 – il debutto dell’allora sconosciuta Nicole Kidman che Martino scelse per il tv movie “Un’australiana a Roma”.
Edwige Fenech si commuove: “Ci siamo voluti tanto bene, è una vita di rispetto che se ne è andata oggi. Siamo stati uniti, quanto è stato parte della mia vita. Sono talmente addolorata che mi è difficile parlare ora di lui”.
Lino Banfi lo ricorda con affetto: “Gli devo tanto: abbiamo percorso un lungo pezzo di strada insieme, punteggiata da oltre 40 film che lui ha prodotto e che in gran parte ha diretto il fratello Sergio”. Tra gli aneddoti, Banfi racconta: “Per scherzo da trent’anni a questa parte io ed Edwige Fenech, dicevamo sempre che avrebbe dovuto mettersi sul comodino una foto di entrambi, della stessa grandezza: ti abbiamo fatto arricchire, lo provocavamo. E lui rispondeva: anch’io vi sono stato utile. Aveva ragione”.
Fonte: Repubblica.it